Le eliminatorie superate da Mattia Furlani
Domenica 4 agosto Mattia Furlani era sceso sulla pedana olimpica di Parigi per le eliminatorie, con l’obiettivo di centrare la finalissima olimpica. E gli era bastato il primo salto per mettere a tacere i timori di chi pensava che la sua giovane età avrebbe influito negativamente su un palcoscenico così grande.
Con la misura di 8.01 metri alla fine è risultato al 6° posto, qualificato dunque per la finale a 12 concorrenti. Il miglior salto, di 8.38 metri, lo aveva fatto registrare il greco Miltiadīs Tentoglou, che è anche il favoritissimo per la vittoria finale.
Olimpiadi, salto in lungo, la cronaca della finale
LA sera della finale Furlani appare subito concentratissimo e per nulla spaventato dai giganti che lo circondano. Sollecita il pubblico a scandirgli il tempo, come fosse un veterano alla sua quinta olimpiade. Al primo salto piazza subito un 8.34 metri che lo piazza al primo posto dopo il primo turno di salti. Se la gara finisse qui, sarebbe medaglia d’oro. Ma la gara è ancora lunga.
Mattia nei salti successivi non riesce a migliorarsi, cercando sempre il limite e riuscendo a piazzare comunque un secondo salto a 8.25 e un nullo al terzo che era molto vicino al suo record. Nel frattempo gli avversari non stanno certo a guardare. Il greco Miltiadīs Tentoglou, favoritissimo, piazza un 8.48 e vola in testa. Il giamaicano Wayne Pinnok , piuttosto mediocre fino a quel punto, trova il salto della vita a 8.36, appena due centimetro meglio di Furlani.
Al termine dei primi 3 salti avviene la selezione: i concorrenti dal 7° al 12° posto sono eliminati, mentre potranno fare altri 3 salti soltanto i migliori sei. E Furlani c’è.
Al quarto salto vola ancora, ma è di nuovo nullo.
Al quinto salto vola splendidamente e atterra sulla sabbia molto avanti. Gli italiani sperano nel miracolo, ma (incredibile) fa segnare lo stesso identico risultato del suo primo salto, 8.34. Non basta per migliorare la sua attuale terza posizione.
All’ultimo salto Furlani va in pista sapendo già che salirà sul podio. Al momento è terzo. Vola ancora molto in lungo e fa segnare uno splendido 8.27. Ma ancora non basta.
Ovvero basta eccome per salire sul podio ed indossare una medaglia di bronzo, che a 19 anni non è proprio un cattivo risultato!
Mattia Furlani, terzo posto e medaglia di bronzo
Sul podio sale dunque al fianco della medaglia d’oro che va al greco Miltiadīs Tentoglou, vincitore con 8.48, la medaglia d’argento va al giamaicano Wayne Pinnok che ha fatto segnare 8.36 (solo 2 centimetri meglio di Furlani).
Il ragazzino di Grottaferrata si è lasciato dietro lo svizzero (fortissimo), l’inglese e il tedesco, venuti alle olimpiadi con altissime aspettative di medaglia. Ma non avevano fatto ancora i conti con il diciannovenne Mattia dei Castelli Romani.
Un bronzo che, vista anche l’età, vale tantissimo. Un bronzo che riporta l’Italia sul podio del Salto in lungo dopo il bronzo di Giovanni Evangelisti, vinto alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Un bronzo che i Castelli Romani sentono un po’ come proprio, visto il ricordo di quel bambino nato a Marino e che ha vissuto a Grottaferrata fino ai 5 anni
Mattia, bambino ai Castelli Romani
Mattia Furlani è nato a Marino il 7 febbraio del 2005 ed ha vissuto a Grottaferrata fino al 2010, quando con tutta la famiglia si sono spostati a Rieti. Papà, mamma e sorella impegnati tutti ai massimi livelli dell’atletica leggera hanno scelto Rieti, che insieme a Formia è la città dell’atletica leggera per eccellenza.
I Castelli Romani, comunque, che lo hanno visto nascere e vivere sui Colli fino ai 5 anni, continuano a sentirlo come un proprio cittadino e seguono da vicino la carriera di questo ragazzo che è appena all’inizio ed è già carica di tante importanti vittorie e tante speranze per l’atletica italiana.
Alle Olimpiadi di Parigi Mattia Furlani si è presentato come primatista mondiale under 20 con la fantastica misura di 8.38, misura ottenuta quest’anno a Roma contestualmente alla conquista della medaglia d’argento ai Campionati europei.
Mattia in realtà è un vero talento anche in altre discipline dell’atletica leggera, come la corsa veloce (la mamma è Khaty Seck, velocista di origini senegalesi) e il salto in alto (il papà ha avuto un’ottima carriera di altista, facendo segnare 2,27 metri come miglior misura). Completa la famiglia la sorella Erika, 9 anni meno giovane di Mattia, che è stata campionessa italiana di salto in alto nel 2017.
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