Per 4 giorni Roma è diventata la capitale della Chirurgia Italiana con appuntamenti scientifici, sessioni di lavoro, workshop, convegni e seminari a cui hanno partecipato le massime istituzioni dello Stato, il mondo della sanità e della ricerca, le associazioni dei pazienti, ma anche, per la prima volta, la sanità militare.
Un appuntamento che ha visto la partecipazione di oltre 2.000 chirurghi provenienti da tutta Italia. In tale consesso la UOC di Chirurgia Generale di Anzio ha presentato un progetto di una nuova classificazione che possa aiutare ad identificare quei pazienti con un alto rischio di contrarre una infezione del sito chirurgico (SSI).
Le SSI rappresentano uno degli eventi avversi più comuni che si verificano nei pazienti chirurgici. La prevenzione delle SSI è una priorità globale. I batteri stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici, rendendo la prevenzione delle SSI ancora più importante al giorno d’oggi. Le SSI sono le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) più comuni nei pazienti chirurgici e rappresentano un grave problema clinico a livello mondiale a causa della relativa morbilità, mortalità, durata della degenza ospedaliera e costi complessivi correlati. I costi in Italia vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di euro, includendo solo i costi diretti, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization: WHO) ha stimato un costo annuo in tutto il mondo di circa 80 bilioni di dollari.
La prevenzione delle SSI dovrebbe richiedere, quindi, l’integrazione di una serie di misure prima, durante e dopo l’intervento chirurgico. Sia la WHO che i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno pubblicato linee guida per la prevenzione delle SSI. Purtroppo, non è possibile prevedere l’insorgenza di una infezione del sito chirurgico, essendo molteplici i fattori in gioco. Ad oggi, tutte le classificazioni proposte non si sono rilevate molto accurate, pertanto risulta alquanto difficoltoso rilevare quali siano i pazienti che potenzialmente potrebbero sviluppare tale complicanza. La proposta di una nuova classificazione predittiva, improntata dalla UOC di Chirurgia di Anzio, al 41esimo Congresso Nazionale ACOI ed esposta dal dottor Persico Stella in una sessione dedicata a tale complicanza innanzi ai maggiori esperti di tale problematica, ha suscitato notevole interesse, tale da far programmare a breve uno studio multicentrico che coinvolga le chirurgie dei principali nosocomi italiani, con capofila la UOC di Chirurgia di Anzio.