Albano, il nuovo market di Cecchina (al posto della vigna) si farà: (anche) la Regione dice ‘sì‘. È arrivato come un fulmine a ciel sereno, almeno per le associazioni e comitati territoriali contrari alla struttura, il parere ultimo e favorevole alla realizzazione del nuovo centro commerciale sulla via Nettunense, per la precisione a Cecchina, a due passi dall’Ospedale Noc di Ariccia (per conoscere il punto esatto di realizzazione della struttura, clicca qui). Verrebbe da dire forse che si tratta dell’ennesimo market presente sul tratto di Nettunense ricompreso tra Marino, Castel Gandolfo, Albano, Ariccia e Lanuvio dove ve ne sono davvero molti. Proposto dalla società Alexander srl, sorgerà al posto della preesistente e bellissima vigna.
La struttura
La struttura commerciale sarà ‘abbarbicata’ tra una maxi rotatoria (che però ancora non c’è) e una ‘scarpata’ in cui si trova l’ex lavatoio della popolosa frazione albanense, un vero ‘pezzo’ di assoluto pregio di storia locale. Così ha deciso la Direzione Urbanistica della Regione Lazio, nella persona della direttrice Wanda D’Ercole. La proposta di approvazione porta la data dell’11 agosto scorso, ma l’atto è stato pubblicato solo oggi, giovedì 12 ottobre sul Burl – Bollettino della Regione Lazio.
Il primo ‘sì’ del comune di Albano in Consiglio
Sul finire del 2021, quindi circa 2 anni fa, varie associazioni e comitati territoriali si erano dichiarati fortemente contrarie al progetto, arrivando a protestare anche sotto palazzo Savelli, sede del comune di Albano. A trainare la protesta, anche di piazza, c’era il comitato Pavona Uno, guidato da Salvatore Stefanelli, considerato molto vicino al consigliere comunale di maggioranza Marco Alteri.
Proprio il consigliere Marco Alteri però, al momento del decisivo voto in aula pro o contro il progetto, propendé per il proprio ‘sì’, insieme al resto della sua maggioranza politica. L’opposizione politica (di centro destra), in consiglio comunale, aveva invece votato compatta contro il progetto.
I contrari al progetto: 60 giorni per il Tar
Contro il progetto, in campo civico, oltre al comitato Pavona Uno, c’erano allora anche il comitato VillaFerrajoli, guidato da Arturo de Marzi, e tanti altri partner: Italia Nostra – Castelli Romani, Legambiente Appia-sud, il comitato Villa Altieri, il comitato La Stella, il comitato Tor Paluzzi, il comitato Santa Palomba, l’associazione VedereAltrimenti, FabricAlbano, il comitato Ust, Pavona per la Tutela della Salute, l’associazione Salute Ambiente Albano, l’associazione Latium Vetus, etc.
Queste stesse associazioni proposero, prima al comune di Albano, poi alla Regione Lazio, delle osservazioni di contrarietà che si basavano su 12 motivazioni che forse potrebbero costituire la base per un ricorso al Tar del Lazio i cui termini, nel caso, scadrebbero entro i prossimo 60 giorni, vale a dire l’11 dicembre prossimo. Presto sapremo se le associazioni e comitati allora contrari al progetto percorreranno anche la strada giudiziaria, visto che quella politico-amministrativa si è rivelata evidentemente (dal loro punto di vista) vana.