Di tutto questo e di molto altro ancora (case popolari e scuole – mense, palestre, etc) parliamo con Michele Arganini nel corso di una terza ed ultima intervista (per leggere la prima, titolata: ‘Frascati, ‘risorgeranno’ la piscina di via Cecconi e l’ex mattatoio di via Santovetti con 4,5 milioni PNRR‘, clicca qui; per leggere la seconda, titolata: ‘Frascati, 15,6 milioni di € per ristrutturare l’edificio popolare tra via Ferri e via principe Amedeo’, clicca qui).
Michele Arganini, classe 1978, consigliere comunale di Frascati al suo primo mandato, delegato ai bandi e agli strumenti di partecipazione e presidente della Commissione di studio sul PNRR.
Domanda: Consigliere Arganini, con l’intervista di oggi andiamo a concludere la panoramica degli interventi PNRR/PNC del Comune di Frascati. Nel ringraziarla fin d’ora del tempo che ci ha dedicato, le lascio quindi la parola, chiedendole di raccontarci questa ultima tranche di progetti.
Grazie a voi per avermi concesso ampio spazio per poter raccontare non solo questi rilevanti progetti ma anche le loro importanti ricadute sul nostro territorio.
Si tratta di un’ultima tranche molto rilevante, non solo per gli importi (oltre 14 milioni complessivi), ma anche per il numero degli interventi (13 complessivi) che verranno realizzati in moltissimi quartieri periferici della Città.
Molto importanti sono i finanziamenti ottenuti nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare – PINQUA, avviato con la legge di bilancio 160/2019 e poi inserito nel PNRR (PNRR-Missione 5, Componente 2, Investimento 2.3), si tratta di un programma orientato a una trasformazione qualitativa dei contesti urbani tramite una riqualificazione da un punto di vista sia fisico che sociale dei quartieri residenziali d’intervento. I finanziamenti ottenuti dal Comune di Frascati sono relativi a 5 interventi per 8 progetti complessivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare ERP – edifici via Don Bosco, via Verdi (€ 4.600.000); riqualificazione piazza Vanvitelli in località Vermicino (€ 1.200.000); sistemazione aree a servizi e padiglione di quartiere nelle località di Colle Pizzuto e Spinoretico (€ 2.200.000); sistemazione aree a servizi e padiglione di quartiere nelle località di Villa Muti, Quarticciolo di Vermicino e Macchia dello Sterparo (€ 1.650.000); Rifunzionalizzazione e riqualificazione di Piazza S. Giuseppe Lavoratore a Cocciano e riqualificazione delle superfici destinate alla polizia locale (€ 720.000).
Per quanto riguarda la scuola (PNRR-Missione 4, Componente 1), abbiamo due progetti sull’Investimento 1.2 (nuove mense dei plessi di Villa Muti, per € 320.000, e di Vanvitelli, per € 584.000) e altri due sull’Investimento 1.3 (nuova palestra del plesso Andrea Tudisco, per € 900.000, e nuovo campetto sportivo polivalente presso il plesso di Villa Sciarra, per € 187.200).
Infine, il progetto di ristrutturazione dello stadio di rugby di Cocciano, per ulteriori 2 milioni di euro. L’intervento rientra tra i famosi Piani Urbani Integrati (PNRR-Missione 5, Componente 2, Investimento 2.2), in particolare di quelli di Città Metropolitana di Roma, i cui fondi sono stati tagliati dal Governo, ma che, da notizie di un paio di settimane fa, sembra che potrebbero essere inclusi nuovamente nel PNRR; a condizione, però, che venga aggiunta una “clausola di responsabilità” che dovrebbe legare il mantenimento dei finanziamenti allo stretto rispetto dei tempi del piano. Ne sapremo di più a breve, visto che il Governo ha dichiarato che inserirà questa clausola in un nuovo decreto PNRR previsto per novembre.a cui ho già accennato, rientrante nei piani urbani integrati, per € 2.000.000.
Domanda: In questi incontri ci ha rappresentato un programma di investimenti davvero notevole. 13 progetti (per 16 interventi complessivi) con un unico obiettivo, cambiare il volto di Frascati, è così?
Senza dubbio sono progetti con grandi potenzialità, la cui esecuzione avrà un impatto immediato sull’aspetto della Città. Opere come la Piscina di Fausto Cecconi o l’ex Mattatoio realizzeranno una vera e propria rigenerazione urbana, restituendo alla collettività, con funzioni sportive e culturali, immobili di pregio abbandonati da decenni. Anche l’intervento sull’immobile ERP di Via Felice Ferri – Via Principe Amedeo, imponente e centralissimo, sarà immediatamente percepibile da tutti, in quanto – oltre a restituire nuovi alloggi sicuri, più efficienti e ammodernati – porterà a una integrale riqualificazione delle facciate. Molto ambiziosi, sotto l’aspetto del cambiamento e della innovazione, sono poi i progetti dei PINQUA che mirano a creare quelle “nuove centralità” di cui tanto si parla e di cui i nostri quartieri periferici, frutto di uno sviluppo urbano il più delle volte caotico e privo di regole, hanno davvero bisogno.
Ma per sfruttare appieno questa potenzialità di cambiamento occorrerà un lavoro che va ben oltre la semplice esecuzione dei lavori.
Si deve, in primo luogo, considerare il forte incremento dei prezzi, che in alcuni casi ha portato a un ridimensionamento dei progetti; inoltre, i limiti alle attività finanziabili, previsti dagli avvisi, hanno in altri casi impedito di inserire all’interno degli interventi opere fondamentali, quali viabilità e parcheggi. In questi casi, ferma restando la piena autonomia funzionale di ciò che si andrà a realizzare con i fondi PNRR, occorrerà, quindi, reperire ulteriori risorse per l’esecuzione delle opere necessarie al completamento dei progetti.
In ogni caso, per molti interventi – penso in particolare all’ex Mattatoio o ai padiglioni di quartiere che verranno realizzati nell’ambito del PINQUA – la vera sfida si presenterà al termine della realizzazione di queste strutture, quando si tratterà di definire e attuare l’indirizzo politico per la loro gestione, in modo che potranno rappresentare una reale risorsa per la comunità e non un peso per l’Amministrazione, come purtroppo già accaduto in passato.
Quando si parla di PNRR e di “cambiare il volto di Frascati”, credo che sia infine necessaria una precisazione su di un aspetto che molti cittadini non colgono con immediatezza, ossia il fatto che i fondi PNRR/PNC che abbiamo conseguito, anche se sono a 8 cifre, non ci aiutano in nessun modo a migliorare l’ordinaria amministrazione, in quanto sono strettamente vincolati alla realizzazione degli interventi ai quali sono destinati. Sotto questo profilo, quindi, per cambiare il volto di Frascati, non possiamo fare altro che continuare a lavorare giorno per giorno sul contenimento della spesa, sull’efficientamento dei processi amministrativi e sulle capacità di accertamento e di riscossione dell’Ente, fino a quando non riusciremo a uscire dal dissesto finanziario.
Domanda: Oltre ai 13 progetti anzidetti, c’è qualche altro progetto su cui sta lavorando e che può svelarci in anteprima?
Per quanto riguarda il PNRR/PNC, il grosso dei finanziamenti è stato già impegnato e quindi non c’è da aspettarsi grandi novità. Le posso sicuramente segnalare un altro filone del PNRR meno visibile, ma comunque molto importante per l’Amministrazione, ossia quello della digitalizzazione, sul quale abbiamo ottenuto finanziamenti per oltre mezzo milione di euro. Si tratta di risorse fondamentali per l’ammodernamento digitale, informatico e tecnologico dell’Ente e che ci consentiranno nei prossimi anni di attuare un efficientamento dei processi amministrativi. Ci sono poi progetti che non sono finanziati con fondi PNRR/PNC, ma che hanno una certa rilevanza, a partire dal potenziamento del nodo di scambio di Frascati, finanziato dalla Regione Lazio per € 2.500.000 e che prevede la realizzazione del parcheggio multipiano della stazione ferroviaria e il collegamento verticale, tramite ascensore, con la passeggiata. Un altro finanziamento regionale rilevante è quello di € 600.000 per il rifacimento dei viali di Villa Torlonia. In entrambi i casi si prevede l’affidamento dei lavori nel 2024. Abbiamo poi da poco partecipato all’avviso pubblico regionale per i Luoghi della Cultura del Lazio con un progetto sulle Scuderie Aldobrandini e a diversi altri avvisi regionali, come quello sui centri di aggregazione giovanile o quello sulle officine municipali.
Devo dire che difficilmente lasciamo passare un avviso senza valutare le possibilità di partecipazione, anche se molte volte dobbiamo rinunciare perché, in quanto ente in dissesto, non siamo in grado di garantire la compartecipazione finanziaria richiesta dalla maggior parte degli avvisi. Inoltre, spesso, quando per la partecipazione è richiesto un livello avanzato di progettazione, non disponiamo delle risorse necessarie a predisporre la proposta, visto che gli uffici sono già oberati con il PNRR e che, sempre a causa del dissesto, non possiamo rivolgerci a consulenti esterni.
Domanda: Se potesse esprimere un sogno (di natura politica) da avverarsi entro i prossimi 3 anni, quale sarebbe?
Dopo due anni di dissesto e con una prospettiva di altri tre, tendo a essere molto realista e più che sognare preferisco pormi degli obiettivi che possano essere alla mia portata, considerato peraltro il poco tempo che ho disposizione, visto che il lavoro mi impegna moltissimo, e che, almeno per ora, per carenza di risorse, le materie su cui vertono le mie deleghe (bandi e strumenti di partecipazione) non sono incardinate in nessun ufficio comunale.
Mi auguro che le iniziative che con la Sindaca e la Giunta stiamo promuovendo per rendere l’Ente più efficiente abbiano successo e che non solo ci portino fuori dal dissesto nei 5 anni previsti ma che ci consentano anche di recuperare negli ultimi due anni un minimo di capacità di spesa, per tornare ad assumere personale e potenziare l’attività degli uffici e per tornare a contribuire con risorse pubbliche all’abbattimento dei costi dei servizi a richiesta individuale, a partire da mensa e trasporto scolastico.
Per quanto riguarda la mia delega ai bandi, credo che sia indispensabile dotarsi di un “Ufficio Europa” che possa fungere anche da sportello Europa per imprese, cittadini e Terzo Settore; in particolare, avendone la possibilità in termini di risorse umane, mi piacerebbe proporre ai comuni di Grottaferrata e di Monte Porzio Catone di dotarsi di un ufficio comune, molto strutturato, che potrebbe consentire, in tempi piuttosto brevi e con un investimento contenuto a carico di ciascun Ente, di dotarsi di professionalità specializzate in euro-progettazione e di erogare servizi di qualità sia ai tre Comuni sia alla cittadinanza. In generale, credo che per diversi servizi (ad esempio, la gestione rifiuti e il trasporto pubblico locale) possa risultare conveniente superare la dimensione comunale e convenzionarsi con i comuni limitrofi per passare a una gestione condivisa.
Forse, invece, mi riesce un po’ più facile sognare per quanto riguarda la mia delega agli strumenti di partecipazione. Credo infatti moltissimo nel grande potenziale di questi strumenti per rafforzare i legami di comunità, il senso di appartenenza a un territorio e a una collettività di persone di cui prendersi cura con iniziative condivise. Anche qui vorrei creare un “Ufficio Beni Comuni”, per far sì che le esperienze che sto maturando in questa materia insieme ai cittadini e alle associazioni del territorio diventino competenze acquisite dell’Ente e non si disperdano invece con la fine del mio mandato. Proprio in questi giorni mi sto confrontando con diverse associazioni che sono interessate a proporre la costituzione di una Consulta alla Partecipazione, un organo consultivo permanente che si faccia promotore nei confronti della Giunta e del Consiglio dell’attuazione e dell’implementazione degli strumenti di partecipazione del comune di Frascati. Questo può quindi essere il mio sogno per i prossimi tre anni: riuscire a strutturare e a far funzionare a dovere questi strumenti per lasciarli in dotazione a chi verrà ad amministrare dopo di me.
Domanda: Per concludere, considerato anche che mi risulta essere al suo primo mandato in Consiglio Comunale, le vorrei chiedere, se ha voglia di rispondere, qualche commento e impressione su questa sua esperienza politica e amministrativa.
Rispondo volentieri, anche perché ritengo che quella del consigliere comunale sia una esperienza molto costruttiva che quanti più cittadini possibile dovrebbero provare. Credo che occorra invertire la rotta rispetto a un processo di allontanamento dalla politica che si manifesta sempre più non solo negli allarmanti dati dell’astensione ma anche in un calo del livello qualitativo del dibattito politico e della partecipazione alla vita amministrativa della Città. La stessa RiGenerazione Frascati, la lista con cui sono stato eletto, ha risentito di queste dinamiche, in quanto è nata come un’operazione elettorale e non come il risultato di un percorso civico e politico condiviso; allo stesso tempo, tuttavia, ha anche rappresentato un elemento di novità sulla scena politica frascatana, grazie all’intuizione dell’attuale Sindaca Francesca Sbardella di mettere insieme persone senza esperienze elettorali alle spalle, ma tutte con un certo livello di consapevolezza civica e con specifiche e diversificate competenze professionali. Il risultato è stato, oltre alla mia elezione, quello di tre delegati esterni, tutti molto attivi (Giulio Bargelli, all’innovazione culturale, Fabrizio Federici, all’estate tuscolana, e Danilo Oppedisano a sport e inclusione), e un gruppo di 7/8 persone (due delle quali si sono aggiunte dopo le elezioni) che si incontrano con una certa regolarità per discutere sulle tematiche politiche e amministrative della Città. Scontiamo quindi un vizio originario, ma stiamo in parte riuscendo a invertire il processo, andando a costruire a posteriori una nostra chiara identità come movimento civico che mette la trasparenza, la partecipazione, la solidarietà sociale, la cultura, l’inclusione e la cura e la valorizzazione del territorio al centro del proprio agire civico. Vorremmo provare ad allargare il dibattito politico su queste tematiche e abbiamo riscontrato che molti nostri concittadini non vedono l’ora di essere coinvolti; purtroppo (o per fortuna, da altro punto di vista) abbiamo tutti impegni lavorativi molto gravosi, per cui siamo ancora lontani dal promuovere efficacemente azioni di questo tipo.
Per quanto riguarda il mio incarico da consigliere, le devo confessare che, per quanto io abbia una competenza in diritto amministrativo, non avevo del tutto chiara la molteplicità e la complessità degli adempimenti e delle responsabilità che gravano sul Consiglio Comunale. In particolare, la materia del bilancio e della contabilità pubblica è davvero ostica e il tempo che ci vorrebbe per studiarla e comprenderla adeguatamente non è – a mio avviso – compatibile con la quasi totale gratuità dell’incarico (per tutto il 2022 mi sono stati liquidati poco più di € 400). Cerco comunque, compatibilmente con gli impegni lavorativi, di essere sempre presente in tutte le commissioni, di studiarmi gli atti e di dare il mio contributo facendo osservazioni e apportando revisioni alle proposte di delibere e regolamenti. Dall’interno si acquisisce immediatamente la consapevolezza di una complessità che dall’esterno non è percepibile; logica e burocrazia spesso non vanno d’accordo e soluzioni che al comune cittadino sembrano banali e a portata di mano possono a volte essere impossibili da attuare per un amministratore. Inutile dire che il dissesto complica enormemente una situazione già di difficile gestione e che tutto questo rischia molto spesso di alimentare un senso di frustrazione per chi tenta ogni giorno di cambiare le cose in meglio. Anche questo, comunque, va sperimentato ed assimilato e, dopo due anni di mandato, posso dire di aver imparato a non scoraggiarmi e a procedere a piccoli passi, portando a casa un risultato alla volta. In questo ho la fortuna di poter contare non solo sul gruppo di RiGenerazione, ma anche su una squadra di maggioranza giovane e coesa, a partire dalla Sindaca Francesca Sbardella, sempre disponibile e aperta al dialogo e che ha dimostrato un coraggio e una forza d’animo davvero fuori dall’ordinario.
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