Frascati, 15,6 milioni di € per ristrutturare l’edificio popolare tra via Ferri e via principe Amedeo (per conoscere il luogo esatto in cui si trova il palazzone di edilizia popolare, clicca qui): seconda intervista a Michele Arganini, delegato municipale ai bandi (per leggere la sua prima intervista dal titolo: ‘Frascati, ‘risorgeranno’ la piscina di via Cecconi e l’ex mattatoio di via Santovetti con 4,5 milioni PNRR’, clicca qui).
La seconda intervista ad Arganini
Delle varie, innumerevoli e profonde trasformazioni in corso in città grazie ai fondi suddetti ci parlerà, in una serie di incontri, Michele Arganini, classe 1978, consigliere comunale di Frascati al suo primo mandato, delegato ai bandi e agli strumenti di partecipazione e presidente della Commissione di studio sul PNRR. Nell’incontro di oggi, parleremo come anzidetto della riqualificazione del grande immobile ERP (edilizia residenziale pubblica) sito in Via Felice Ferri – Via Principe Amedeo.
Domanda: Consigliere Arganini, Frascati ha in ballo 13 progetti PNRR/PNC per oltre 34 milioni di euro. Nella precedente intervista ci ha parlato della Riqualificazione Urbana della piscina comunale e dell’ex mattatoio. Quale progetto ci vuole illustrare oggi?
Proseguirei con l’unico progetto che non rientra direttamente nel PNRR, in quanto è stato finanziato nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al PNRR e, più precisamente, dell’intervento “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”.
Si tratta di un intervento sui cui è il caso di soffermarsi un momento, sia perché costituisce il finanziamento più cospicuo tra quelli ottenuti, pari a ben € 15.600.000, sia in considerazione dell’accesso dibattito che si è sviluppato intorno allo stesso.
Il progetto in sintesi
Il progetto consiste in una profonda riqualificazione del grande immobile ERP (edilizia residenziale pubblica) sito in Via Felice Ferri – Via Principe Amedeo, mediante interventi di miglioramento sismico, efficientamento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche, riqualificazione degli spazi pubblici e razionalizzazione degli spazi di edilizia residenziale pubblica, con ottenimento a fine intervento di 60 unità immobiliari rispetto alle 39 attuali.
Si tratta, quindi, sicuramente, di un intervento con grandi ricadute positive sia per la radicale riqualificazione di un importante bene pubblico, avente, allo stato, caratteristiche energetiche, antisismiche e di accessibilità del tutto inadeguate, sia per il notevole incremento della disponibilità di alloggi ERP che ne deriverà.
Le ricadute sui residenti
Altrettanto notevoli sono, tuttavia, le ricadute sulle vite dei nuclei familiari residenti nell’immobile, costretti a lasciare le case in cui abitavano da decenni, in molti casi da una vita intera, per essere collocati temporaneamente altrove e per rientrare, a fine lavori, in appartamenti diversi, spesse volte più piccoli. Per loro è stato un vero e proprio terremoto, aggravato inizialmente dalla incertezza sulle caratteristiche tecniche e sulle fasi del progetto, dato che in origine era prevista una demolizione e ricostruzione dello stabile, su cui tuttavia la Soprintendenza ha dato parere negativo.
Alla fine, però, grazie al lavoro congiunto degli uffici e degli amministratori comunali, gran parte delle situazioni hanno trovato una soluzione condivisa con i residenti, fermo restando che si tratterà per molti di loro di un cambiamento non facile. Ci sono poi purtroppo delle situazioni che non avevano possibilità di soluzione, in quanto alcuni nuclei familiari erano da tempo decaduti dall’assegnazione e non è stata possibile nessuna forma di regolarizzazione.
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