La comunicazione della dottoressa Vincenti
“Si comunica che la visita didattica gratuita di museologia, “Alla corte del Cardinale Flavio Chigi” (Stanze del Cardinale, reperti di Palazzo Chigi e mostra “La presa di Cristo”) – si legge nella nota stampa – a cura di Maria Cristina Vincenti, che si terrà Sabato 4 novembre alle ore 16:00 è sold out. L’evento sarà replicato sabato 25 novembre alle ore 16:00.
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La famiglia Chigi
I Chigi si affermarono sin dal XIII secolo tra le famiglie di spicco di Siena, nei settori del commercio e della finanza. La casata vanta una beata Angela ed un beato Giovanni, ricordati nel XIV secolo, un venerabile Aurelio vissuto tra XVI e XVII secolo, quattro cardinali ed un papa.
Figura di spicco fu il banchiere Agostino Chigi detto “il Magnifico” (1465-1520), uno dei più grandi mecenati del Rinascimento, che commissionò a Raffaello le cappelle di famiglia, a Baldassarre Peruzzi la sua famosa villa romana detta poi della “Farnesina”. Lavorarono al suo servizio sommi artisti quali Raffaello, Giulio Romano, il Sodoma, Sebastiano del Piombo.
Tramite il monopolio dell’allume della Tolfa, quello del sale, gli appalti della dogana dei pascoli, delle merci e varie altre attività, Agostino accumulò grandiose fortune. Aprì filiali bancarie da Londra ad Istanbul, prestando denaro a papi e sovrani.
Estintosi il ramo di Agostino, la linea principale della casata proseguì con la discendenza del fratello Sigismondo Chigi, anch’egli banchiere, sposo di Sulpizia Petrucci, figlia di Pandolfo Signore di Siena.
La famiglia raggiunse nuova gloria con l’elezione a pontefice di Fabio Chigi, che prese il nome di Alessandro VII (1655-1667).
Fu probabilmente il papa che maggiormente contribuì a conferire a Roma il suo volto barocco, commissionando importanti interventi urbanistici e architettonici a Bernini, Borromini e Pietro da Cortona.
Il “cardinal nepote” Flavio Chigi (1631 – 1693), divenne il principale artefice delle collezioni artistiche di famiglia, promuovendo pittori, scultori e architetti, patrocinando il teatro e la musica
Un altro nipote, il cardinale Sigismondo (1649-1678), uomo di cultura e bibliofilo, venne elevato alla porpora da Clemente IX.
In quegli anni si formò il grande patrimonio immobiliare dei Chigi a costituire un vero e proprio Stato feudale all’interno dello Stato Pontificio, tra Cassia e Flaminia.
Vaste tenute furono acquisite attorno al feudo di Ariccia, nel cuore dei Castelli Romani, passato ai Chigi nel 1661.
Si distinse particolarmente nel XVIII secolo la personalità di Sigismondo Chigi (1735 – 1793), intellettuale di cultura illuminista e filo-francese, costretto all’esilio per i contrasti con il retrivo ambiente papalino. Amico del Metastasio, del Monti, dell’Alfieri, del Milizia, ebbe come bibliotecario il grande archeologo Ennio Quirino Visconti.
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