Un incontro di evidente rilevanza regionale a cui hanno preso parte un numero rilevante di soggetti del mondo istituzionale, della fede e della sanità tra i quali figurano: il capo della Procura di Velletri, il dottor Giancarlo Amato, il Governatore del Lazio, Francesco Rocca, il ‘padrone di casa’, ossia sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, il sindaco iI Pomezia, Veronica Felici, il Vescovo di Velletri, Monsignor Vincenzo Viva, il Direttore generale della Asl Roma 6, il dottor Francesco Marchitelli, il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, Federico Conte, etc.
Le parole del Governatore del Lazio
“A Castel Gandolfo, questa mattina – dichiara in una nota stampa diffusa dal Governatore del Lazio, Francesco Rocca – una importante iniziativa della Procura sul contrasto alla violenza di genere. Sono state 107 le donne vittime di femminicidio nel 2023.
Non possiamo arrenderci a questi numeri, dobbiamo lavorare sulla cultura e sull’educazione perché, spesso, la repressione non basta.
Nel Lazio investiamo 2 milioni di euro per le nostre Case Rifugio e per i Centri Antiviolenza, oltre a destinare quasi 1 milione di euro per progetti volti al contrasto del femminicidio. Dobbiamo fare rete: nessuna donna nel Lazio dovrà più sentirsi sola”.
Violenza contro le donne
La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli.
I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.
Secondo il rapporto dell’OMS Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti (in lingua inglese), la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”.
A chi rivolgersi
112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica; se si è vittima di violenza psicologica; se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori); se il maltrattante possiede armi.
Numero antiviolenza e anti stalking 1522
Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522, disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.
App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza
Mappa dei consultori in Italia
Centri antiviolenza sul sito del Dipartimento delle Pari opportunità
Farmacie, per avere informazioni se non è possibile contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso
Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 sui possibili rischi di contrarre infezioni a trasmissione sessuale a seguito della violenza. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it.
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