“Tre anni fa Genzano aveva circa 20 milioni di crediti di dubbia esigibilità e oltre 9,5 milioni di disavanzo e figurava nella lista dei 30 comuni peggiori d’Italia per l’utilizzo del FAL (fondo anticipazione liquidità). Si pagava oltre i termini e dovevamo andare in anticipazione di tesoreria (cioè non c’erano soldi in cassa). Ora il disavanzo è in gran parte recuperato e stimiamo di recuperarlo interamente entro il 2024. Paghiamo in anticipo, anticipiamo le spese del PNRR e nonostante questo abbiamo circa 6-7 milioni in cassa.
Insomma nonostante il Covid e la complessa situazione internazionale abbiamo più che dimezzato il disavanzo e ridotto i crediti eppure siamo riusciti ad aumentare i servizi offerti ai cittadini, ristrutturato o comunque migliorato molti asili e scuole della città e abbiamo in cantiere, a breve, l’avvio dei lavori, tra gli altri, per il primo teatro comunale, un nuovo asilo, un nuovo parco archeologico in villa degli Antonini e la riapertura di Parco Sforza. Ce ancora tanto da fare, anche sul piano finanziario, ma siediti che ti racconto quello che abbiamo fatto e, soprattutto, quello che stiamo facendo”.
Va dritto al punto Carlo Zoccolotti, il sindaco di Genzano in carica da ottobre 2020, che abbiamo intervistato lunedì 18 dicembre nella sede del comune.
Sindaco, prima di tutto le scuole: cosa state facendo?
Abbiamo completamente ristrutturato l’asilo nido di via Tevere, che era in attesa da tempo; siamo intervenuti anche in quello di via San Carlino, altri lavori sono attesi su questa struttura a breve; in più è prevista la costruzione di un nuovo nido in località Palmetane. Vogliamo stare vicini concretamente alle famiglie ed alle donne che hanno bisogno di tornare a lavoro in cui seguito alla nascita di un figlio, ma vogliamo anche concretamente dare un’opportunità in più ai bambini e alle bambine; l’asilo nido è un servizio fondamentale per il contrasto alla povertà educativa, un sostegno fondamentale per l’autonomia del bambino, ed è il primo luogo in cui si impara a far parte della comunità.
Procederemo anche ad interventi importanti sulla scuola Rodari mentre nella Manzoni nascerà un nuovo refettorio per il servizio mensa.
Ma, certo, il nostro fiore all’occhiello è l’intervento antisismico sull’edificio classe ‘800 in cui si trova la scuola Truzzi-De Santis grazie ai 4 milioni di € ora transitati nel PNRR, la struttura è in corso di profonda ristrutturazione. Si tratta di un’opera di messa in sicurezza e recupero davvero straordinaria che resterà un patrimonio della città per i decenni a venire.
Sulla cultura, cosa ci dice?
Siamo al lavoro per trasformare Genzano in un polo culturale che guardi oltre i Castelli Romani, verso Roma sud. Abbiamo già recuperato l’anfiteatro Ende, iniziato i lavori di ristrutturazione dell’auditorium dell’Infiorata, e inoltre, a breve inizieranno i lavori per il nuovo teatro da circa 250 posti. Sarà una struttura che, tra l’altro, è sbagliato definire ‘solo’ teatro, perché sarà molto di più, ossia un luogo dedicato alle arti, alla musica, allo spettacolo, con una acustica eccellente che diventerà anche un luogo di aggregazione per la cittadinanza che potrà godere di una vista mozzafiato sul lago di Nemi, ma non posso dire di più, per ora…
Per i grandi eventi invece, avremo il PalaCesaroni che a breve sarà oggetto di una risistemazione esterna: è in programma all’inizio del 2024 la verniciatura del parcheggio e della facciata esterna e la realizzazione di una nuova e migliore illuminazione di tutta l’area (verranno colorate ed abbellite sia la facciata della struttura che le aree del parcheggio con murales sul tema degli sport).
Poi c’è il cinema che è già una realtà consolidata della città. A cui si aggiungeranno palazzo Sforza e il parco omonimo che a breve sarà fruibile e per intero. Sul fronte storico-archeologico grazie alla Sovrintendenza è già in programma il recupero e l’apertura al pubblico, per la prima volta, di villa degli Antonioni.
E i rifiuti?
Da gennaio partirà la Tarip (La Tari puntuale è un sistema di calcolo della tariffa rifiuti legato alla reale produzione degli stessi, che si basa sul principio ‘chi meno produce, meno paga’). Siamo entrati in Volsca, la municipalizzata dei rifiuti già di proprietà di comuni vicini. Abbiamo incrementato e fortemente migliorato la raccolta differenziata che oggi raggiunge quasi l’80% (dati Ispra) e che ci vede tra i primi 20 comuni in senso assoluto di tutta la regione Lazio. Ora puntiamo a ottimizzare ancora il servizio anche dal punto di vista economico. Un lavoro che cozza con il termovalorizzatore in programma a Santa Palomba che punta a bruciare anziché recuperare le materie prime, come l’area dei Castelli sta facendo da anni con ottimi risultati.
Lo sport?
Stanno per partire i lavori sullo stadio di via Sicilia, dove verrà cambiato il manto, l’illuminazione, sistemati gli spogliatoi, visto che la struttura viene utilizzata da moltissimi giovani non solo di Genzano e che questi adeguamenti sono oggi fondamentali per le attività svolte.
Tema asfalto e viabilità?
Entro i primissimi mesi del 2024 verranno cambiati tutti i semafori della città per ridurre il traffico e migliorare la viabilità. Nei primi giorni di gennaio partiranno i lavori di rifacimento dell’asfalto della tangenziale (tratto da via San carlino a via Generale Lordi) e poi a seguire di via Lenin, e quindi via Montecagnolo. Speriamo di riuscire a liberare presto altre risorse per risistemare quanto prima molte altre strade.
Che altro ci vuole raccontare?
Vogliamo che Genzano si rimetta al passo coi tempi. Digitalizzazione dei servizi pubblici, connettività e semaforica intelligente sono investimenti infrastrutturali che stiamo portando avanti per accelerare questo percorso. Ma teniamo tanto anche alla infrastruttura sociale della nostra città. È nato il consiglio del terzo settore, già una bellissima realtà, aggiornati e migliorati molti regolamenti che regolano l’erogazione di servizi a chi è più in difficoltà. Insomma investimenti fisici importanti si ma anche immateriali.
Tra le altre cose, puntiamo al recupero di tutto il patrimonio immobiliare ma in particolare di tre immobili abbandonati da tempo immemore: l’ex cantina San Tommaso, l’ex cantina La Selva e l’ex hotel Primus. Queste strutture non torneranno, alle attività del passato, la società in cui viviamo è cambiata, è cambiato il mercato, nel bene e nel male, e il tipo di produzione vinicola svolta dalle cooperative nostrane sembra non aver futuro. Lo stesso per il turismo che è molto più legato alle realtà locali, con strutture tipo B&B. Per questo abbiamo approvato un Piano di Rigenerazione della città che consenta interventi per valorizzare immobili pubblici e privati della città in stato di un abbandono, per recuperarli e donare loro nuova vita.
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