La ricostruzione è stata fatta dal Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera.
I primi soldi nel 2004
Un pasticcio, iniziato nel 2004 dall’allora governatore della Regione Lazio Francesco Storace e proseguito dalle amministrazioni successive. Solo 45 milioni sono stati pagati dalla Regione per i tre progetti presentati, per non parlare dell’accavallarsi di due società nell’affare, prima l’Arcea Lazio Spa sostituita poi dalla Autostrade del Lazio, con il mantenimento dei rispettivi CdA.
Il 2008
I vari Consigli di Amministrazione di Autostrade del Lazio, che si sono succeduti dal 2008 ad oggi si sono intascati in media 200mila euro/anno, senza fare nulla. Per non parlare di quelli dell’Arcea Lazio SpA dal 2004 al 2014, fatta rimanere in vita nonostante la nascita nel 2008 della Soc. Autostrade del Lazio.
Il 2015
Tra il 2015 e il 2017, i giudici della Corte dei Conti non hanno avuto dubbi sul danno erariale di quasi 20 milioni di euro, prodotto con la gestione della progettazione della strada ai tempi della presidenza di Francesco Storace. Nel frattempo è arrivata la prescrizione e a pagare perfino con lo sconto (430mila euro invece di 600mila euro) sarà solo un ex funzionario della Regione Lazio.
Dopo la costituzione della società Autostrade del Lazio, i soci privati della società Arcea Lazio, il Consorzio 2050 ricorrono all’arbitrato contro la Regione Lazio.
Il collegio arbitrale “accerta e dichiara il diritto del Consorzio 2050 “a vedersi corrisposto l’importo di 41.025.139,19 euro e, condanna la Regione Lazio, a pagare la somma suddetta, oltre agli interessi legali e la rivalutazione monetaria dalla data della domanda e fino alla sottoscrizione del presente lodo, nonché agli interessi legali sulla somma complessivamente risultante”.
L’arresto
Nel 2015 viene arrestata la quarta direttrice centrale aggiunta, ufficialmente addetta a tutti gli affari amministrativi: una marea di pratiche molto sostanziose dell’Anas, prima stazione appaltante d’Italia. Era dedita al disbrigo delle tangenti, secondo le accuse circostanziate e pesanti che gli hanno rivolto gli inquirenti. Fino ad allora era anche Consigliere d’Amministrazione e responsabile trasparenza di Autostrade del Lazio Spa.
Il 2017
Nel 2017 la moglie del Presidente della sezione del Consiglio di Stato che segue i ricorsi delle società coinvolte nella procedura di gara per l’assegnazione dell’appalto, viene nominata nel CdA di Autostrade del Lazio SpA. Denunciata l’incompatibilità, l’anno seguente darà le dimissioni.
Il 2020
Nel 2020 il nome del Presidente del CdA di Autostrade del Lazio finisce, il giorno prima della sua nomina, nelle carte di un’operazione antimafia, intercettato mentre era al telefono con il principale indagato.
Il 2022
Arriviamo all’indagine, avviata nella primavera del 2022, che ha portato all’emissione della misura degli arresti domiciliari per Tommaso Verdini, presidente della società Inver, figlio dell’ex parlamentare Denis Verdini e cognato di Matteo Salvini.
Il gip afferma che “dalle indagini è emersa la sussistenza di un sistema corruttivo forte e stabile che ha portato ad una turbativa delle gare per importi milionari”. Per il giudice “gli indagati hanno operato con pubblici ufficiali e con i privati loro clienti mettendo a disposizione i loro rapporti stretti con pubblici ufficiali in posizioni apicali all’interno di Anas e delle strutture pubbliche, di volta in volta, coinvolte nelle procedure di interesse dei clienti”. Nell’ordinanza si afferma, inoltre, che le persone finite nel registro “erano in grado (anzi sono stati in grado) grazie ai loro ‘agganci politici e conoscenze all’interno di Anas’ e ad un sistema di scambio di reciproci favori, di avvantaggiare i propri clienti nell’aggiudicarsi gare”.
Iter costoso
«Per tutto questo, fermare l’iter della costruzione dell’inutile e costosa (oltre 1.820 milioni di euro) autostrada a pedaggio Roma-Latina, una vera e propria gallina dalle uova d’oro per i soliti avvoltoi arraffatori di appalti pubblici, è un dovere etico e un obbligo di trasparenza istituzionale», spiega il presidente Gualtiero Alunni.
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