Tra questi ultimi figurano tra gli altri: il senatore Marco Silvestroni di Albano, i deputati Andrea Volpi (che è anche il sindaco di Lanuvio) e Filiberto Zaratti di Frascati, i sindaci di Albano Massimiliano Borelli e Pomezia Veronica Felici, oltre a numerosi altri politici (di tutte le estrazioni, destra, sinistra e centro) tra i quali figurano anche Giorgio Simeoni, presidente della Commissione della regione Lazio “Giubileo 2025” e la consigliera regionale di Albano-Cecchina Alessandra Zeppieri.
L’incontro alla Chiesa di San Filippo Neri di Cecchina
L’incontro pubblico si svolgerà venerdì prossimo 12 gennaio ad Albano, per la precisione nella frazione di Cecchina, presso l’oratorio della chiesa – parrocchia di San Filippo Neri, davanti il parco pubblico Villa Del Vescovo. L’iniziativa sarà coordinata da Tonino D’Annibale, del comitato ‘Per le Future Generazioni’, ex consigliere regionale originario di Genzano.
Alimenta i tumori, depreda l’acqua e distrugge l’ambiente
Nel corso dell’incontro si parlerà del “Bando di gara – così riporta il manifesto con cui si convoca l’incontro pubblico – il quale conferma che (l’inceneritore, ndr) avvelena l’ambiente alimenta i tumori, depreda immani risorse idriche, distrugge le economie e non risolve il problema dei rifiuti a Roma”.
L’inceneritore davvero troppo grande
L’impianto industriale brucia-rifiuti promosso dal comune di Roma e dalla sua municipalizzata, ossia Acea, avrà una portata di 600mila tonnellate di spazzatura l’anno, una quantità superiore alle esigenze della stessa Capitale, quindi si presume che Roma sarà costretta ad ‘importare’ rifiuti ai Castelli Romani da altri luoghi e paesi ancora imprecisati per alimentare le caldaie del suo impianto industriale.
La mega struttura sorgerà all’estrema periferia sud della Capitale, nell’ultimo lembo di territorio romano, in località Santa Palomba, ma proprio al confine con il comune (e la discarica) di Albano Laziale e con i comuni di Ardea e Pomezia.
Ma allora perché lo vogliono fare?
Tanti problemi, ma allora perché si insiste nel volerlo costruire?
La risposta, molto probabilmente, si trova nel giro d’affari generato dall’inceneritore, che sarà pari a 7,3 miliardi di euro, così riporta il bando pubblico che risale a novembre scorso, l’equivalente di una mini-finanziaria nazionale.
Una torta davvero grande a cui evidentemente alcune persone non vogliono rinunciare per nessuna ragione.
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