Per il momento, già entro la primavera, verranno eseguite le indagini preliminari di carattere geologico, idrogeologico ed archeologico, successivamente si procederà con i lavori di consolidamento vero e proprio. È questo, in buona sostanza, quanto si legge nelle carte a nostra disposizione.
Una delle zone più belle del lungolago
Parliamo di una delle zone che, da tempo, attende una risistemazione e messa in sicurezza. Zona particolarmente praticata tutti i giorni, d’estate e inverno, da centinaia di persona che si recano in quell’area per fare sport, passeggiare all’aria aperta o più semplicemente per portare a spasso il proprio cane. I fondi ministeriali, in particolare, servono a mitigare gli effetti del dissesto idrogeologico.
Il Lago Albano di Castel Gandolfo
Il lago Albano (in Latino: Lacus Albanus), anche detto lago di Albano o lago di Castel Gandolfo, è un lago vulcanico situato in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani.
Di forma quasi circolare, sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il Villaggio delle Macine, l’emissario artificiale ed i ninfei dorico e del Bergantino, quest’ultimo parte integrante del complesso della villa albana di Domiziano. Presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.
Castel Gandolfo
Il centro abitato più vicino e meglio collegato è Castel Gandolfo, nel cui territorio comunale ricadono gran parte delle coste lacustri. Fu abitato fin dal X secolo ed appartenne alla famiglia genovese dei Gandolfi, ai Savelli ed infine, dal 1596, alla Camera Apostolica, ossia immediate subiectum alla Santa Sede.
Papa Urbano VIII fu il primo a recarvisi in villeggiatura, facendo costruire a Carlo Maderno il primo nucleo del Palazzo Pontificio. In seguito la Villa Pontificia fu frequentata da Alessandro VII, che commissionò a Gian Lorenzo Bernini la costruzione della collegiata di San Tommaso da Villanova, la cui cupola svettante domina decisamente il panorama lacustre.
Molti papi loro successori frequentarono nei secoli successivi Castel Gandolfo, progressivamente ampliando il complesso pontificio. Dopo un periodo di abbandono seguito alla fine del potere temporale, nel 1929 le Ville Pontificie di Castel Gandolfo furono riconosciute dallo Stato italiano come zona extraterritoriale della Santa Sede, qualifica che conservano ancora oggi.
All’interno del perimetro delle Ville si trovano la Specola Vaticana (l’osservatorio astronomico situato sopra al Palazzo Pontificio, le cui cupolette bianche fanno mostra di sé anche dal lago) ed i ruderi della parte residenziale della grande villa albana di Domiziano.
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