Ma attenzione! Non si tratta della più recente tendenza a voler trovare, spesso forzatamente, un genere femminile alle parole solitamente usate al maschile, per rispettare l’equità di genere.
Il vocabolo architettrice, per quanto desueto, esiste nella lingua italiana, ed è la forma flessa al femminile dell’altrettanto desueto vocabolo architettore.
Ma non è questo il punto. Il punto è che il titolo di architettrice lo utilizzò la stessa Plautilla per definirsi. È quanto si legge nel libro intitolato appunto “L’architettrice”:
“…Ma nel contratto come doveva definirmi? Architetto no. Architetta? Suonava ridicolo. La donna pittore è una pittrice, la donna miniatore miniatrice. Architettrice, dunque.”
“L’architettrice” è la biografia che la scrittrice Melania Mazzucco nel 2019 per Einaudi ha dedicato a questa importante figura femminile della storia dell’arte. Plautilla Bricci è l’unica donna architetto, o meglio, architettrice, dell’epoca preindustriale di cui abbiamo notizia.
Come si può leggere anche su Wikipedia, il titolo di architettrice si trova proprio nel contratto con cui nell’ottobre del 1663 l’abate Benedetti affidò a Plautilla Bricci la realizzazione della sua villa presso Porta San Pancrazio a Roma. Poiché il capo cantiere non intendeva obbedire agli ordini di una donna, l’abate obbligò l’uomo a firmare da un notaio un atto in cui s’impegnava a obbedire agli ordini di Plautilla, nel documento definita anche come architettrice.
La polemica sui social per l’uso del termine “architettrice”
Sui social però il termine architettrice ha fatto divampare la polemica, anche di natura politica.
Tutto è partito da un post del giornalista Giorgio La Porta apparso qualche giorno fa su X, o Twitter che dir si voglia.
Numerosi i commenti, anche su Facebook, di persone che deridono l’intitolazione del viale all’architettrice, ironizzando sulle scelte della giunta Gualtieri.
“A quando la Presidenta?”
“A quando la capatrena?”
“Buffonata”
“Distruzione della lingua italiana”
“Nella Roma del Sindaco Gualtieri fino ad ora si erano inventato di tutto, ma qui siamo alla follia linguistica!”
“Qualcuno in Campidoglio non ha tutte le rotelle a posto!”
È vero che nell’odierna realtà dei social ormai il cartesiano Cogito ergo sum è diventato Commento dunque sono, ma a volte basterebbe fermarsi a riflettere e contare fino a 10 prima di commentare su cose che non si conoscono. Possono scoprirsi cose interessanti. Ad esempio che Plautilla Bricci era un’architettrice.
Fortunatamente nel web si trova tutto e il contrario di tutto. E dunque oltre ai post polemici stanno aumentando in queste ore i post di utenti che riportano le corrette informazioni.
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