E la prossima settimana il meteo descrive uno scenario ancora caratterizzato da sole e con le temperature intorno ai 14-15 gradi nelle province di Roma e Latina. Continua la mancanza di pioggia che sta mettendo davvero in ginocchio l’agricoltura.
Primavera anticipata
Questo fenomeno, monitorato dalla Coldiretti, ha portato a temperature fino a 20 gradi, segnando una primavera anticipata che, se da un lato ha reso più piacevoli le giornate, dall’altro ha innescato una serie di preoccupazioni per il settore agricolo.
Le alte temperature, secondo quanto sottolineato dalla Coldiretti, stanno causando un risveglio prematuro della natura, con fioriture fuori stagione che espongono le coltivazioni ai danni di possibili abbassamenti repentini delle temperature, mettendo a rischio i raccolti.
Il caldo favorisce anche la sopravvivenza di popolazioni di insetti dannosi per le colture, che potrebbero attaccare i raccolti nella prossima primavera.
Poca pioggia, soffrono pascoli e coltivazioni
Il contesto climatico dell’inverno, caratterizzato da temperature superiori alla media storica, con un aumento di quasi due gradi, preoccupa gli esperti.
La mancanza di pioggia, in particolare nelle regioni alpine e lungo la dorsale appenninica, ha creato una situazione di siccità e stress idrico, con il Sud e le isole che ne risentono particolarmente.
La Sicilia, ad esempio, ha registrato invasi inferiori del 13% rispetto all’anno precedente, segnalando una preoccupante carenza di acqua per pascoli, ortaggi e coltivazioni di agrumi.
2023, surriscaldamento record in Italia
La Coldiretti evidenzia anche la tendenza al surriscaldamento in Italia, con il 2023 che si è posizionato come l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020.
Questo dato si inserisce in una classifica degli anni più caldi degli ultimi due secoli, concentrati soprattutto nell’ultimo decennio.
Il cambiamento climatico, come sottolineato dalla Coldiretti, ha portato a una maggiore frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni intense e sbalzi termici significativi.
L’agricoltura la più colpita
L’agricoltura è l’attività economica più colpita dai cambiamenti climatici, con danni che hanno superato i 6 miliardi di euro lo scorso anno, a causa di eventi meteorologici estremi e della siccità.
L’Italia si trova a fronteggiare una situazione climatica eccezionale, che sta mettendo a dura prova il settore agricolo e richiede un’attenzione immediata per affrontare le sfide imposte da un clima sempre più imprevedibile.