Per nascondere i loro redditi infatti alcuni cittadini italiani, proprietari di natanti, alzano bandiere straniere e non dichiarano poi il possesso delle loro barche, in modo così da eludere le tasse.
Nascondono le barche al fisco italiano
Continua a destare preoccupazione il fenomeno della migrazione fittizia degli armatori italiani verso registri navali esteri, un’azione finalizzata a escludere la bandiera italiana dalle loro imbarcazioni in favore di quella di un altro paese.
Questa pratica, oltre a permettere agli armatori di eludere la normativa italiana sulle dotazioni di sicurezza, si è rivelata un tentativo di “schermatura” del reale possesso del bene, complicando la valutazione della loro reale capacità contributiva.
I controlli della Guardia di Finanza di Civitavecchia
Le Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia sono intervenute con decisione, conducendo indagini finanziarie mirate attraverso l’analisi delle banche dati informatiche.
Incrociando i dati delle imbarcazioni battenti bandiera estera fermate durante oltre 1600 controlli di polizia in mare con le dichiarazioni fiscali degli armatori, le autorità hanno scoperto incongruenze significative.
La proprietà di un’unità navale con bandiera estera, infatti, è equiparata al possesso di un bene mobile registrato all’estero e deve essere dichiarata nell’apposito quadro “RW” della dichiarazione dei redditi. Questo processo è fondamentale per identificare correttamente la capacità contributiva degli armatori e proprietari delle imbarcazioni coinvolte.
700mila euro di sanzioni
Le indagini della polizia economico finanziaria hanno portato così alla luce 33 casi di armatori cittadini italiani che hanno omesso la dichiarazione del possesso di imbarcazioni con bandiera estera.
Come risultato di queste scoperte, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 700 mila euro. Il valore complessivo delle imbarcazioni coinvolte nelle operazioni di controllo è stimato intorno ai 2 milioni e 200 mila euro.
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Percepiva il reddito di cittadinanza e aveva 7 imprese, case e una barca