La truffa col contactless pirata
Il contactless è quella tecnologia ormai adottata da tutti gli esercizi commerciali che ci permette di pagare alla cassa semplicemente sfiorando un “lettore” (appunto ‘senza contatto’ = contactless) con la nostra carta di credito ‘fisica’ o con quella virtuale sul nostro telefonino.
Poiché per i pagamenti fino a 50 euro non è richiesto alcun Pin o altro sistema di conferma del pagamento, il truffatore si dota di un Pos (lettore di carte), sfiora la nostra carta di credito e si fa accreditare la somma entro i 50 euro.
I posti preferiti dove attuare i prelievi sono quelli più affollati, come la metro, gli autobus e ovunque ci sia un assembramento.
Bastano pochissimi secondi: individuato un portafoglio, si passa vicino e si sfiora la tasca o la borsa. Senza alcun contatto.
Scampato alla truffa
La segnalazione che ha fatto partire questo nostro articolo è di un lettore che ci ha segnalato essere stato avvicinato all’uscita di un ospedale. Un signore distinto l’ha fermato per chiedergli una informazione, intanto, non visto, un complice alle spalle della vittima ha avvicinato il suo Pos alla tasca dove si notava esserci il portafoglio. E dentro il portafoglio solitamente si tengono anche le carte di credito e il bancomat.
Nel nostro caso la vittima si è avveduta appena in tempo della presenza sospetta alle sue spalle ed è riuscita ad allontanarsi prima di venire truffata. Ma solitamente non ci si accorge di nulla.
Solo quando si va poi arriva la notifica sul telefonino del movimento effettuato o si va a leggere il proprio estratto conto, si nota questo prelievo, entro i 50 euro, di cui però non ci si ricorda l’origine.
A quel punto la truffa è bella che compiuta.
Una truffa ‘troppo’ semplice?
Il lettore di carte di credito e bancomat, detto Pos si serve della cosiddetta tecnologia NFC. I migliore apparecchi di questo tipo hanno bisogno certo di essere molto vicini alla carta per fare il prelievo, ma riescono ad operare anche attraverso vestiti, borse o portafogli.
Immaginate su una metro affollata, a una festa paesana, allo stadio, a un concerto, ma anche al supermercato e in una qualsiasi fila, ecc….
Il truffatore è tra la folla con il Pos in mano, che oggi può essere anche un semplice telefonino, e preleva 50 euro ad ogni contatto. In pochi minuti potrebbe fare un notevole bottino. I soldi vanno immediatamente sul suo conto. Ma il truffatore sa che poi ci saranno delle denunce, per cui fa in modo di prelevarli prima possibile o trasferirli in un posto sicuro rendendosi irrintracciabile.
Se l’operazione poi avviene in una metropolitana o su un treno dove non arriva il segnale per i telefonini è ancora meglio per lui. Perché nessuno si accorge del prelievo forzato prima di ritornare in zona coperta dal campo per i telefonini: solo allora infatti arrivano alle vittime le notifiche del pagamento effettuato. Il truffatore incamera i pagamenti ‘involontari’ e appena ha di nuovo campo, il suo Pos scarica sul suo Iban tutto il bottino.
Ma ci si può difendere
La prima reazione è quella di pensare “Era meglio quando c’erano solo i soldi in contanti!”. Reazione giustificata, manon giusta.
La carta di credito, i pagamenti Pos, sono un evoluzione nei sistemi di pagamento e aiutano proprio a scongiurare i furti e le rapine, che all’epoca dei contanti erano all’ordine del giorno.
Il modo di difenderci dalla truffa del contactless pirata c’è, basta un po’ di prevenzione. Se è vero infatti che il Pos disonesto può compiere il prelievo anche attraverso il nostro portafoglio, i pantaloni o la borsa, è anche vero che il segnale non può superare i metalli o le schermature.
E infatti che uno dei regali sempre più graditi a Natale è proprio il portacarta RFID, che è un comodo contenitore per carte e bancomat con un sistema di schermatura che blocca qualsiasi tentativo di prelievo.
Un metodo più casalingo è quello di avvolgere le carte con la carta stagnola. Il risultato è ugualmente garantito.
Per chi usa il contactless col proprio telefonino, basta applicare le normali contromisure come Pin o impronta digitale per attivare l’uso della carta.
Insomma, l’unica vera difesa è conoscere bene il rischio e agire di conseguenza.
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