L’usignolo ha ‘invaso’ i boschi dei Castelli Romani
“Monte Cavo – scrive Enrico Pino Serafini – l’Oriente nei nostri boschi. Questo uccellino variopinto che ho fotografato oggi non è indigeno delle nostre zone, come i frequentatori più esperti della “macchia” ben sanno, ma è originario del Giappone.
Anni fa probabilmente qualche esemplare tenuto in gabbia è riuscito a fuggire, adattandosi poi al nostro habitat e diffondendosi in poco tempo ha colonizzato il bosco della Rocca (e non solo). Usignolo del Giappone”.
I pappagalli verdi di Roma e… dei Castelli Romani
L’usignolo del Giappone non è certo il primo uccello ‘alieno’ che invade Roma-città, l’area sud di Roma e anche più di qualche comune di Castelli Romani. Ormai da anni queste zone sono state letteralmente ‘invase’ anche dai pappagalli verdi. Due le tipologie più diffuse. Il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) originario dell’Asia ed Africa e il Parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), proveniente dal Sudamerica.
L’usignolo del Giappone
Ma tornando all’usignolo del Giappone è un uccello passeriforme della famiglia Leiothrichidae. Il nome può trarre in confusione, dato che non si tratta né di un usignolo (che è un Muscicapidae), né proviene dal Giappone, e non va confuso con l’usignolo dei cespugli giapponese. L’usignolo del Giappone raggiunge all’incirca i 9 centimetri. Il colore predominante è un verde oliva.
Questa specie è originaria del sud-est asiatico, dalle aree himalayane di Nepal e Bhutan sino al Vietnam e alla Cina meridionale. Introdotti in Giappone e nelle Hawaii dove vivono solo a partire dagli anni ottanta del XX secolo. Alcune colonie di uccelli scappati dalla cattività esistono anche in Europa. Alcune di queste sono state individuate in Portogallo, in Francia, in Germania, in Italia e in Spagna. In Italia la specie risulta oggi nidificante e stanziale. Inoltre, recenti studi ne hanno dimostrato la potenziale espansione, evidenziando le zone più idonee per la specie. Nell’isola della Riunione è riconosciuta come specie invasiva.
Da sotto il becco si espande una macchia gialla che sfuma in arancio verso il petto (nel maschio) mentre nella femmina l’arancione è poco esteso o assente. Il maschio ha un anello perioculare bianco che si allunga fino al becco, di colore rosso acceso. Le estremità delle ali sono colorate di arancione, giallo, rosso (con diversa estensione tra i due sessi) e nero. Le femmine si distinguono per il piumaggio più pallido rispetto al maschio. I giovani, molto simili alle femmine, presentano il becco di colore nero o grigio scuro.
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