I cittadini che hanno presentato un primo ricorso al Tar del Lazio contro la casa di via Verdi hanno avuto ragione una prima volta già nel 2021, ma questo non è bastato a veder sparire l’immobile dichiarato abusivo dai giudici amministrativi.
Sono stati quindi ‘costretti’ a presentare un nuovo e secondo ricorso, sempre al Tar del Lazio, contro lo stesso immobile situato a due passi dalla centralissima piazza della Pace e poco distante anche dall’aeroporto.
Ora i giudici gli hanno dato di nuovo ragione e stabilito, in sostanza, che dovrà essere il Prefetto di Roma a doversi attivare per abbattere la parte restante di quello stesso immobile che non è stata ancora abbattuta. Piano terra, cortile e fondamenta.
Il Prefetto di Roma ‘commissaria’ Ciampino: la casa abusiva di via Verdi va abbattuta
Il 15 febbraio è arrivata la nuova e seconda sentenza con cui il Tar del Lazio, in soldoni, ratifica la richiesta dei cittadini. Laddove il comune è parzialmente inadempiente, lo ripetiamo anche se solo parzialmente, è il Prefetto di Roma, tramite un suo delegato, a dover svolgere i compiti sostitutivi. Tale compito è stato affidato ad un delegato, un Commissario ad acta, ossia il dottor Michelangelo Lo Monaco.
Comune parzialmente inadempiente
Per terminare l’intero compito di abbattimento il Commissario avrà quindi a sua disposizione 120 giorni di tempo, ossia 4 mesi. Entro giugno l’immobile sparirà dalla vista dei cittadini ricorrenti.
La seconda sentenza del Tar del Lazio
“È stato ordinato al Comune di Ciampino – così si legge nella sentenza, per leggerla, clicca qui – in accoglimento del ricorso avverso il silenzio inadempimento serbato sull’istanza presentata da parte ricorrente.
Di concludere il procedimento sanzionatorio avente ad oggetto l’abuso edilizio commesso dalla controinteressata. “Adottando gli atti repressivi conseguenziali all’accertamento dell’inottemperanza all’ordinanza di demolizione. Oltre agli ulteriori atti necessari per assicurare l’incolumità di cose e persone”. Nel termine di centocinquanta giorni dalla comunicazione o dalla notificazione della sentenza.
È stato nominato un Commissario ad acta, nella persona del Prefetto di Roma, con facoltà di delega, affinché, per il caso di persistente inadempienza, e su richiesta del ricorrente, provvedesse in via sostitutiva nei successivi novanta giorni.
Il dottor Michelangelo Monaco
Con nota depositata il 3 febbraio 2024, il dott. Michelangelo Lo Monaco, nel premettere di essere stato delegato dal Prefetto di Roma, con decreto n. 0405367 del 25 ottobre 2023, a dare esecuzione. In qualità di Commissario ad acta, alla citata sentenza, ha comunicato di essersi insediato in data 19 gennaio 2024 e di aver accertato il perdurante inadempimento parziale da parte del Comune di Ciampino.
Conseguentemente, con la medesima nota, il Commissario ad acta ha chiesto una proroga di almeno centoventi giorni del termine assegnato per l’assolvimento dell’incarico Data la necessità di conoscere gli esiti degli accertamenti ancora in itinere e di stabilire, quindi, con esattezza le attività ancora da porre in essere al fine di dare integrale esecuzione al giudicato;
Le relazioni del Comune
Il Comune di Ciampino, in data 8 febbraio 2024, ha depositato due relazioni di sopralluogo in cui si dà atto della demolizione del piano piloty dell’immobile abusivo. Nonché della rimozione del solaio di copertura e dei pilastri. Al posto dei quali “sono stati messi dei pozzetti in cemento”. Mentre si rappresenta che non è stato possibile accertare il ripristino dello stato dei luoghi con riferimento al piano interrato.
Parte ricorrente, con memoria in data 9 febbraio 2024, ha aderito alla richiesta di proroga formulata dal Commissario ad acta. Evidenziando come non sia stato ancora completamente ripristinato lo status quo ante e depositando documentazione fotografica al riguardo.
Ritenuto in considerazione di tutto quanto sopra, che la richiesta di proroga formulata dal Commissario ad acta sia meritevole di accoglimento. Con conseguente assegnazione di un ulteriore termine di 120 (centoventi) giorni per concludere l’incarico. Decorrente dalla comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza, e ratifica dell’attività eventualmente svolta medio tempore.
Il dispositivo della sentenza del Tar
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Quater) accoglie la richiesta di proroga. Assegna al Commissario ad acta un ulteriore termine di 120 (centoventi) giorni per concludere l’incarico. Decorrente dalla comunicazione della presente ordinanza, con ratifica dell’eventuale attività commissariale medio tempore svolta.
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