Don Luigi Ciotti sarà cittadino onorario di Genzano
Con voto unanime l’assise cittadina ha voluto conferire al fondatore di Libera e del Gruppo Abele questo riconoscimento in quanto, come esplicitato nella delibera, “don Ciotti, per la sua lunga e preziosa esperienza nella lotta alle vecchie e nuove povertà, a difesa dei più deboli ed emarginati e per il suo impegno nella difesa dei diritti e della legalità, ha compiuto atti concreti a tutela di valori fondanti e condivisi dalla comunità genzanese”. Per questi motivi con gioia torniamo ad ospitarlo a Genzano il 23 febbraio insieme a tante ragazze e ragazzi delle scuole del nostro territorio.
‘Padrino’ dell’Infiorata 2024
Il tema della Tradizionale Infiorata di Genzano del 2024 “sogniamo come una unica umanità. Ciascuno cresce solo se sognato” vuole stimolare la comunità a riflettere sulla relazione dell’agire individuale sulla dimensione collettiva in questi anni scanditi da guerre, pandemie e crisi climatiche che coinvolgono direttamente o indirettamente miliardi di esseri umani. Fenomeni di dimensione così estesa che, come dimostrato anche in recenti studi scientifici, posso condurre specie nei più giovani a un senso di inesorabilità degli eventi e di impossibilità di agire sul cambiamento.
La storia di don Ciotti
Don Ciotti fin dalla gioventù ha dedicato la sua vita agli ultimi e agli emarginati, fondando nel 1974 il “Gruppo Abele”, associazione per il contrasto alle dipendenze, di supporto alle donne sfruttate e vittime di violenza, ai migranti, a uomini, donne e giovani ai margini della società e contribuendo alla creazione, nel 1995, di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per la lotta alla criminalità organizzata e il sostegno alle famiglie delle vittime. Esperienze concrete che dimostrano come tante, tantissime singole azioni coraggiose riescano a influire sui destini della collettività.
L’Infiorata 2024 vuole dare voce alle storie di chi “sognando come unica umanità” ha intrapreso un “percorso di incontro, dialogo, giustizia e pace. Sognare è vivere la speranza”, come ci ricorda Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli Tutti. E la speranza, il sogno, ispira l’azione del singolo che costruisce un futuro migliore per la collettività.
“Ciascuno cresce solo se sognato”, sono le parole che ci ha donato Danilo Dolci, sociologo, poeta, educatore e attivista italiano della non-violenza con la sua poesia.
A cento anni dalla sua nascita lo celebriamo e raccontiamo le storie di impegno, a volte piccole ma fondamentali, di coloro che hanno contribuito a creare quel domani collettivo sognato per sé e per gli altri.
“C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato”.
L’aiuto ai più fragili
Don Ciotti ha sognato gli altri, ha sognato una società migliore per i più fragili e così facendo ha educato e ispirato generazioni di uomini e donne a sognare a loro volta che una società diversa e più giusta è possibile se costruita su azioni concrete. Ha costruito reti di uomini e donne che in modo determinante insieme a lui stanno imparando a crescere e sognare insieme”
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