Il problema era legato alla condanna della Corte di Cassazione per l’esproprio di 45 anni fa dei terreni su cui oggi sorge il Parco dei Mille. Il tribunale aveva condannato il Comune a pagare 9,2 milioni di euro più tutti gli interessi. Il conto totale era salito così a 20 milioni di euro. Debito impossibile da saldare, se non dichiarando appunto il dissesto finanziario.
Il sindaco Lanfranco Principi ha seguito in prima persona le trattative con la società creditrice, chiudendo un accordo da 9 milioni di euro. Somma che sarà pagata in più annualità consentendo di essere assorbita nel bilancio comunale.
Domani il sindaco terrà una conferenza per spiegare nel dettaglio la transazione. Ricordiamo che il Comune di Aprilia non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2024. Il termine ultimo stabilito dal Governo centrale per l’approvazione è il 15 marzo.
La storia dell’esproprio
Questa vicenda ha origini nel 1985, quando la Costruzioni Civili Aprilia portò davanti al Tribunale di Latina una causa contro il Comune di Aprilia. La società affermava di essere proprietaria di un’area di terreno in via dei Mille occupata nel 1979 dal Comune, trasformata irreversibilmente in un parco pubblico oggi intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il parco era stato creato senza un decreto di esproprio valido, perché successivamente annullato dal Tar del Lazio. La società richiedeva quindi il risarcimento dei danni subiti.
Il Comune di Aprilia oppose resistenza, sostenendo inizialmente la mancanza di giurisdizione del giudice ordinario. Nel 2002, il Tribunale di Latina, constatata l’illegittimità dell’occupazione e la destinazione edilizia dell’area. Il Tribunale accolse la richiesta dei privati, condannando il Comune al pagamento di 1.371.855 euro, oltre rivalutazione e interessi.
Il Comune di Aprilia fece appello, ma nel 2008 i giudici confermarono l’inammissibilità del ricorso contro la Costruzioni Immobiliari Nuova Aprilia, costituitasi insieme alla Costruzioni Civili Aprilia.
Dopo un primo ricorso accolto dalla Cassazione nel 2015, la Corte di Appello di Roma nel 2018 accettò l’appello principale del Comune, ma anche quello incidentale della Costruzioni Civili Aprilia, condannando l’ente al pagamento di 9.286.482 euro, oltre accessori e spese legali.
Il Comune di Aprilia tentò nuovamente di ricorrere in Cassazione, ma senza successo.
Ora il lieto fine.