Il caso finì anche a Le Iene.
Le accuse
Le accuse per le persone coinvolte vanno dalla circonvenzione d’incapace all’esercizio abusivo della professione medica al falso ideologico e materiale, con l’aggravante di perseguire il profitto attraverso le condotte delittuose. Caduta l’accusa invece di omicidio con dolo eventuale.
Il gruppo, apparentemente impegnato nell’assistenza agli anziani e nella lotta alla violenza di genere, è stato scoperto grazie alle indagini che hanno rivelato un intricato sistema di spoliazione e appropriazione del patrimonio economico e immobiliare di anziani affetti da gravi patologie psico-fisiche.
C’è anche un medico accusato di rilasciare false certificazioni dimostranti l’incapacità d’intendere delle presunte vittime, consentendo così al gruppo di ottenere il controllo dei loro beni.
Tirrito, secondo gli inquirenti, avrebbe orchestrato il presunto sistema criminale scoperto, coinvolgendo altri quattro complici che avrebbero collaborato affinché le vittime “donassero” i loro beni attraverso carte prepagate, gestite dalla stessa organizzatrice.
Il danno di immagine
Oggi il Consiglio comunale di Ardea discuterà a partire dalle 15.30 proprio della possibilità di costituzione di parte civile al processo contro Maricetta Tirrito: si tratta di una mozione inserita all’ordine del giorno, ma non è detto che sarà approvata. La costituzione punterà a richiedere un risarcimento per il danno di immagine che questa storia ha provocato al Comune di Ardea.
Il processo a Tirrito e altri tre imputati inizierà il 3 maggio al tribunale di Frosinone mentre un quinto imputato affronterà un giudizio separato. Tirrito ha sempre sostenuto che i parenti sapevano dell’uso dei soldi e che l’arresto è un attacco personale e un’ingiustizia nei suoi confronti.