La stessa catena di Esselunga ha provveduto a ritirare immediatamente il prodotto dagli scaffali.
Si legge sull’avviso di richiamo del Ministero che si tratta appunto del prodotto “Vongola Lupino” con marchio “Consorzio Pescatori di Goro”. Dalla foto allegata all’avviso si specifica che si tratta di lotti confezionati con la classica retina utilizzata per questo tipo di prodotti dal peso di 1 chilogrammo.
Il motivo del ritiro è “Superamento limite ecologico Escherichia coli“.
Sul campo avvertenze dell’avviso di richiamo il Ministero scrive: “Non consumare il prodotto. Per maggiori informazioni contattare [email protected].
Quali sono le confezioni da non consumare
Viene specificato che il problema riguarda solo alcuni lotti specifici di confezioni da 1 Kg di vongole lupino, per la precisione quelli individuati dai seguenti numeri: 438879, 438952, 438881, 438940 e 438955.
Il numero del lotto è leggibile direttamente sulle etichette allegate.
La raccomandazione per chi avesse acquistato questo prodotto è quella consueta utilizzata in questi casi. Innanzitutto controllare il numero del lotto riportato sull’etichetta del prodotto. Qualora questo corrisponda a quelli indicati dal Ministero della Salute, non consumare assolutamente e riportare il prodotto al sypermercato dove è stato acquistato.
Nel caso si tratti di altri lotti non c’è alcun problema a consumare il prodotto.
Il lupino di mare e i controlli
Il mollusco che noi comunemente chiamiamo lupino di mare è ufficialmente denominato “Vongola lupino”, come specificato nell’apposito Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 del Ministero della Pesca e Agricoltura (oggi detto della “Sovranità alimentare”).
Il termine scientifico con cui è denominato è “Chamelea gallina”. Viene pescato principalmente nel Mar mediterraneo, ma nel tempo ha esteso la sua presenza anche nelle zone limitrofe dell’oceano Atlantico e del Mar Nero.
Viene pescato da appositi motopescherecci detti “vongolare”. In Italia la pesca avviene soprattutto nella zona centrale e settentrionale del mar Adriatico.
La presenza di escherichia coli in alcuni lotti è dovuto certamente all’inquinamento della zona di mare dove i lupini sono stati pescati. I controlli sono molto accurati e i richiami del prodotto vengono effettuati anche quando c’è soltanto un piccolo dubbio relativo alla salubrità del prodotto.
In realtà la presenza di questi avvisi testimonia l’efficienza del sistema di sicurezza alimentare italiano, riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più accurati.
L’Italia è stato uno dei primi paesi a recepire le indicazioni del Codex Alimentarius, organismo internazionale che ha il compito di definire dei criteri di sicurezza alimentare mediante un approccio scientifico.
Dal 2017, infatti, si applicano sui molluschi marini criteri di controllo più rigorosi, soprattutto verso la presenza dell’escherichia coli.
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