Si tratta comunque di un sì che peserà parecchio nella conferenza dei servizi. Convocata entro aprile, la conferenza dovrà decidere se autorizzare o meno la discarica di Aprilia che garantirà autosufficienza per tutta la provincia di Latina. Il sito sorge accanto a un altro terreno dove per trent’anni hanno trovato smaltimento i rifiuti apriliani e per il quale ci sono 14 milioni di euro per la bonifica.
Il progetto della discarica ad Aprilia
“Il progetto per il deposito definitivo di rifiuti – si legge nell’atto della Regione – prevede una volumetria tale da garantire il soddisfacimento per le necessità dell’Ato di Latina per dieci anni, seppur l’area di proprietà a disposizione della società Frales risulta molto più estesa, ma tale riduzione è stata scelta anche per evitare elementi di esclusione in contrasto con gli strumenti di tutela e programmazione territoriale”.
Trattandosi quindi di intervento in variante cosiddetta “automatica” al piano regolatore vigente, indotta dalla approvazione del progetto, “essa viene disposta attraverso l’atto autorizzativo dell’intervento in esame”. “La Variante allo strumento urbanistico è pertanto strettamente finalizzata alla realizzazione del progetto per la localizzazione e realizzazione di un deposito definitivo di rifiuti richiesto e non determina una classificazione urbanistica autonoma, con parametri, funzioni e indici indipendenti dalla realizzazione del progetto”.
Il provvedimento
“Dall’esame della documentazione trasmessa, si rileva l’assenza di vincoli paesaggistici individuati all’interno dell’area di intervento, al riguardo non si rilevano aspetti di competenza da valutare per le finalità paesaggistiche”.
“Per quanto sopra esposto, limitatamente agli aspetti di competenza, non si rilevano motivi ostativi alla realizzazione del progetto denominato Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale”.
Il No del Comune
Il Comune di Aprilia ha già detto no al progetto. Tre i motivi per cui è contrario:
- un carico ambientale concentrato su un unico comune superiore al fabbisogno dell’intero territorio provinciale
- eccessiva vicinanza dell’impianto ai nuclei abitati
- l’estrema vicinanza con un sito inquinato per il quale a breve partirà la bonifica con i fondi del Pnrr
La decisione sarà presa nel giro di un mese.
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