Se ci fate caso, guardando nel cielo si nota un colore azzurro lievemente tendente a toni più rosati. Quel “rosa” sono le polveri provenienti dal Sahara.
Le centraline di quasi tutto il Lazio mostrano valore ben oltre il limite di legge di 50 microgrammi (μg).
I valori delle PM10 nel Lazio
Le rilevazioni vengono pubblicate sul sito di Arpa Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Lazio) dopo un paio di giorni.
La tabella dei valori rilevati dalle varie centraline è piuttosto preoccupante (dati aggiornati al 30/03/24):
ROMA
- Villa Ada 87
- Guido 101
- Cavaliere 73
- Fermi 111
- Bufalotta 86
- Cipro 102
- Tiburtina 99
- Malagrotta 99
- Arenula 107
- Preneste ND
- Francia 111
- Magna Grecia 114
- Cinecittà 102
PROVINCIA DI ROMA
- Ciampino 98
- Fiumicino Porto 79
- Colleferro Oberdan 105
- Civitavecchia 104
PROVINCIA DI LATINA
- Latina, via De Chirico 89
- Latina, V. Tasso 79
- Latina Scalo 79
- Aprilia 101
- Gaeta Porto 86
Tutte sforano i 50 μg.
La mappa delle PM10 sul Lazio
Arpa Lazio pubblica sul sito anche la previsione delle concentrazioni di PM10.
Questa la previsione per il giorno del 1° aprile, lunedì di Pasquetta.
Come si nota dai colori più tendenti al viola, che indica una concentrazione di PM10 superiore anche i 100 μg, le zone che presentano una maggiore concentrazione sono la città di Roma e la sua provincia. Anche la parte nord della provincia di Latina si avvicina ai 100 μg.
Quando si sale di quota le PM10 diminuiscono drasticamente. Ecco che i valori bassi, indicati dal colore blu, si registrano sulle zone più elevate dei Castelli romani e dei Monti Lepini.
Anche il litorale, da Anzio a Civitavecchia, presenta valori molto elevati.
Latina, ad esclusione della zona nord (Aprilia e Cisterna) mostra concentrazioni in calo, rientrate nei limiti di 50 μg.
PM10, quando preoccuparsi
Dopo pandemie e catastrofi varie siamo tutti un po’ scocciati nel momento in cui ci avvisano di un nuovo pericolo.
Senza allarmarsi eccessivamente è bene comunque informarsi sulla situazione, perché magari basta davvero poco per evitare un pericolo invisibile, ma reale.
Le polveri provenienti dal deserto africano sono un problema dato il loro spessore, talmente minuscolo, che aumentano anche il valore di concentrazione delle polveri sottili, conosciute come PM10, presente nell’aria che respiriamo.
Ricordiamo che il valore delle PM10 è influenzato quotidianamente dalle emissioni prodotte dall’uomo attraverso auto e vari tipi di combustione. Quando si aggiunge un fenomeno naturale come quello delle polveri provenienti dal Sahara, le prime zone a sforare i limiti infatti sono proprio quelle solitamente già più inquinate da auto e industrie.
L’allarme scatta quando c’è un accumulo di PM10. L’accumulo è dato da due fattori: i valori rilevati e il numero di giorni consecutivi in cui tale fenomeno viene rilevato.
Poiché è iniziato intorno a mercoledì, giovedì scorso, il prolungamento della presenza delle polveri sahariane sul Lazio è arrivato a 5 giorni: un po’ troppi, per non iniziare a preoccuparsi.
I comportamenti da tenere
Anche se non si parla di un vero e proprio allarme, siamo comunque in uno stato di particolare attenzione, visto che i valori della PM10 nel Lazio sono schizzati ben oltre il limite di legge ormai da qualche giorno.
Il sindaco di Roma Gualtieri nella giornata di Pasqua ha emesso un comunicato di attenzione indirizzato soprattutto alle categorie di persone che potrebbero soffrire maggiormente della presenza delle PM10 nell’aria. Questa la nota pubblicata dal Comune di Roma:
In considerazione del fenomeno di trasporto di materiale particolato di origine naturale a lunga distanza (eventi sahariani) che, nei prossimi giorni, interesserà il territorio comunale di Roma (come indicato dai modelli previsionali di settore), durante il ciclo di monitoraggio della qualità dell’aria della giornata di ieri 30 marzo 2024 è stato rilevato, nelle stazioni di Francia, Magna Grecia, Cinecittà, Villa Ada, Guido, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina, Arenula e Malagrotta, il superamento del valore limite giornaliero di PM10 previsto dalla normativa vigente.
Con Determinazione Dirigenziale n. 114/2024 di Informazione alla cittadinanza è stato adottato un provvedimento di contenimento dell’inquinamento atmosferico.
Poiché l’uomo poco può fare in relazione alle polveri provenienti dal Sahara, le raccomandazioni si concentrano sul tentativo di abbattere la quantità di PM10 prodotte dalle automobili e dai riscaldamenti.
Riporta l’informativa alla cittadinanza di Roma:
Ai soggetti a rischio di cui alla premessa, cui compete una particolare cautela di ordine sanitario, è
opportuno che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti;
risulta necessario da parte della cittadinanza attuare una serie di azioni volontarie, volte alla riduzione delle emissioni con l’obiettivo di contribuire a prevenire l’aumento delle concentrazioni inquinanti in atmosfera, tra le quali ad esempio:
-
optare per l’uso dei trasporti pubblici evitando il più possibile l’impiego del veicolo privato a motore;
-
utilizzare in modo condiviso l’automobile per contribuire alla riduzione dei veicoli circolanti (carpooling o car sharing);
-
preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto (es.metano);
-
adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti (es. moderare la velocità, mantenere spento il motore se non necessario, curare la manutenzione periodica del veicolo in modo da garantire un corretto funzionamento del motore e del veicolo nel suo complesso);
-
limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici;
-
optare per l’uso della bicicletta;
-
preferire, ove possibile, spostamenti a piedi.
Evoluzione del fenomeno
Secondo quanto riporta il sito 3BMeteo, l’alta concentrazione delle PM10 sull’Italia dovrebbe esaurirsi nella giornata di Pasquetta.
Nel Lazio i valori dovrebbero tornare entro i limiti entro le ore della serata.
A contribuire fortemente al calo è la direzione dei venti la cui provenienza durante la giornata di Pasquetta dovrebbe variare da sud a nord. E grazie al ponentino e ai venti di maestrale e tramontana l’aria viene ripulita dalle sabbie sahariane.
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