Ancora un primato la Asl Roma 6 e che negli ultimi tempi sta diventando sempre più un modello di riferimento nella gestione aziendale sanitaria.
Il dispositivo è stato utilizzato dal team di Elettrofisiologia degli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno per due pazienti affetti da extrasistolia ventricolare frequente e complessa. Ha consentito di effettuare una diagnosi in modo totalmente non invasivo e definire la migliore strategia clinica, in linea con i principi della corretta appropriatezza terapeutica.
Come funziona il rivoluzionario giubbotto introdotto agli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno
Come funziona? Il giubbotto viene indossato dal paziente e, grazie ai suoi 252 sensori, con un singolo battito cardiaco consente di avere una panoramica continua e simultanea dell’attività delle camere cardiache, non ottenibile con i tradizionali metodi diagnostici.
Il sistema registra i segnali ECG dal torace e li combina con i dati di una TAC.
Basta un singolo battito per creare le mappe cardiache in 3D di entrambi gli atri e di entrambi i ventricoli. In questo modo si riesce ad ottenere il quadro complessivo dell’attività elettrica del cuore del paziente.
L’esame diagnostico tradizionale prevede un approccio invasivo. Richiede infatti l’inserimento di un sondino nel cuore, tramite un‘arteria o una vena, al fine di individuare l’origine dei ritmi cardiaci irregolari.
Grazie all’innovativo sistema di mappatura dei disturbi del ritmo cardiaco è possibile effettuare una diagnosi in maniera totalmente non invasiva, senza l’introduzione di cateteri all’interno di atri e ventricoli. È quindi un sistema adatto a tutti e ad ogni età.
Ora è quindi disponibile presso gli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno effettuare questo esame in tranquillità, in grado di fornire importanti informazioni circa l’origine di un’aritmia cardiaca, facilitando la diagnosi di forme aritmiche complesse e la relativa scelta terapeutica più appropriata.
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