Lo svela un servizio di Striscia la Notizia. L’inviato Pinuccio è andato all’esterno di una ex sede di Karibu: una villa ad Aprilia utilizzata per l’accoglienza dei migranti e dove un testimone ha riferito che lì erano stati custoditi alcuni mobili appartenenti al clan dei Casamonica.
Il servizio
QUI IL SERVIZIO DI STRISCIA LA NOTIZIA
L’inviato del tg satirico ha raccolto la testimonianza di un’ex collaboratrice della cooperativa:
«Il proprietario aveva dato la struttura in affitto a un noto avvocato della zona, che a sua volta l’aveva subaffittata alla Karibu. In un’occasione l’avvocato mi disse di fare attenzione perché lì c’erano i mobili dei Casamonica. Io li ho visti. Lo stile era quello, colonne con sopra dei leoni. Cose così. Dopo qualche giorno, con Liliane (moglie di Soumahoro, ndr), siamo scese nel sotterraneo dove il personale aveva stipato il pellet e anche quella volta l’avvocato disse di fronte a lei che quel materiale non poteva essere stipato lì così, accanto ai mobili dei Casamonica, perché infiammabile. “Sapete che i Casamonica ci tengono a queste cose”, disse l’avvocato davanti alla moglie di Aboubakar».
L’ex collaboratrice della Karibu, ai microfoni del tg satirico, dichiara anche che Liliane si presentava con vestiti firmati, quando loro non sapevano come arrivare a fine mese. E aggiunge: «La malavita poi tirava dentro anche i ragazzi, prede facili, perché con i soldi che arrivavano dai rimborsi non potevano vivere. A quel punto o vivevi di elemosina o di spaccio».
E quando lei avrebbe provato a denunciare quanto accaduto, le sarebbe stato proposto di iscriversi al sindacato di Soumahoro.
Il rinvio a giudizio
Giovedì il gip del tribunale di Latina, Giulia Paolini, ha rinviato a giudizio la moglie, la suocera e i cognati di Aboubakar Soumahoro. La giudice ha accolto le richieste del pm Giuseppe Miliano che contestava agli imputati vari reati che vanno dalla bancarotta alla frode, fino all’autoriciclaggio.
Liliane Murekatete, Marie Therese Mukamitsindo, Michel Rukundo e Aline Mutesi, rispettivamente moglie, suocera e cognati del parlamentare sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Latina sulla gestione dei fondi pubblici erogati dalla coop Karibu e dal consorzio Aid.