L’hanno spuntata il comune gandolfino ed i presidenti di Cooperative e Consorzi intenzionati, al contrario del Ministero, a realizzare le opere primarie (strade, fogne, illuminazione pubblica, standard urbanistici, quindi parcheggi, etc) in vista della successiva realizzazione di una mega lottizzazione da 4,5 ettari (l’equivalente di 9 campi da calcio di serie A) che sorgerà a due passi dal centro-città, in un’area incastonata tra la via Appia Nuova e la via Appia Antica (per sapere dove di preciso, clicca qui).
8 palazzi, per un totale di 120 appartamenti, 80 destinati ad essere venduti a prezzi calmierati in cooperativa edile, 40 al normale prezzo di mercato. Che prenderanno il posto di frutteti, uliveti e viti. Un’area verde situata tra conventi, istituti religiosi, maschili e femminili, e centri di preghiera.
Castel Gandolfo, al via la lottizzazione da 4,5 ettari vista borgo sull’Appia Antica
Così ha deciso il Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado di giudizio della Giustizia Amministrativa con la sentenza n.3283 del 10 aprile. Ad occuparsi della vicenda la sezione VI composta dai giudici: Giancarlo Montedoro, Presidente; Oreste Mario Caputo, Consigliere; Giordano Lamberti, Consigliere; Estensore Davide Ponte, Consigliere; Marco Poppi, Consigliere. L’ultima e decisiva udienza dello scorso 26 marzo, tra l’altro, è andata deserta. Così scrivono proprio i magistrati amministrativi nella loro sentenza: “Relatore nell’udienza pubblica del giorno 26 marzo 2024 il Consigliere G. L. e dato atto che nessuno è presente per le parti”.
8 palazzi, 120 appartamenti con vista borgo
Dicevamo in apertura: 8 palazzi, ovvero 120 appartamenti, 80 destinati ad essere venduti al prezzo calmierato delle cooperative edili e 40 al normale valore di mercato, oltre ad una area commerciale-artiginale destinata ad ospitare vari servizi ancora non ben definiti.
12 anni di gestazione
Il Piano edilizio ‘Le Mole’ è stato approvato dalla prima Giunta regionale Zingaretti il 20 ottobre 2016, dopo una gestazione decisamente turbolenta durata 12 anni. Durante i quali le amministrazioni comunali precedenti non erano riuscite ad avviare le ruspe.
Il via libera, alla fine, è arrivato anche grazie a Michele Civita, ex assessore regionale all’Urbanistica, arrestato anni fa per presunta corruzione nell’affaire legato al nuovo stadio della Roma, ma poi completamente assolto in una recente sentenza.
Ma 5 anni fa, quando il cemento stava per prendere il posto del verde, degli ulivi secolari, delle viti e dei frutteti, sono arrivati due pareri negativi della Soprintendenza paesaggistica che hanno bloccato la lottizzazione. Da qui è partita una lunga trafila giudiziaria che potrebbe essersi chiusa ora, salvo ulteriori ricorsi alla Suprema Corte di Cassazione, dove però per questioni amministrative ci si rivolge assai di rado.
Le parole dei giudici del Consiglio di Stato
“Alla luce della nuova disciplina dell’area (ossia del nuovo Piano regionale, ndr) – scrivono i magistrati del Consiglio di Stato – frutto della procedura di copianificazione con lo stesso Ministero, la conclusione perentoria di cui al parere impugnato, nel momento in cui nega ogni possibile intervento sull’area, non appare sostenibile.
Ponendosi in evidente contrasto con le determinazioni assunte dallo stesso Ministero, che ha “concordato” nell’ambito del PTPR la riclassificare dell’area in “Paesaggio Agrario di Continuità”, nella quale, come già evidenziato, sono esplicitamente ammessi anche gli interventi di urbanizzazione primaria (realizzati anche da privati).
In altri termini, la disciplina che caratterizza l’area non può essere vanificata dalle conclusioni rassegnate nel parere impugnato, reso in riferimento ad uno specifico intervento, nella parte in cui si esclude ogni possibile alterazione della zona.
Poiché, tra l’altro, “il fondo in questione subirebbe, nel cambio di destinazione d’uso, una trasformazione totale, sia fisica che percettiva con ricadute paesaggistiche notevoli” Infatti, come già evidenziato, la nuova classificazione dell’area è stata impressa con il PTPR, che consente espressamente anche la realizzazione da parte di privati delle opere di urbanizzazione.
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