La polemica è nata dalla trasmissione “100 minuti” in onda su La7, scritta e condotta da Corrado Formigli e Alberto Nerazzini. La prima puntata della trasmissione d’inchiesta, dal titolo “Roma città aperta” ha indagato sul mondo della criminalità organizzata, dei traffici illeciti e del malaffare a Roma, allargandosi anche al territorio circostante. E proprio parlando dell’hinterland, ad un certo punto si è parlato di Giulianello, definito uno “sputo di paese”.
Superfluo dire come gli abitanti di Giulianello non abbiano affatto gradito l’etichetta apposta al loro paese.
La lettera del Sindaco di Cori Mauro De Lillis a difesa della comunità di Giulianello
Del rammarico degli abitanti di Giulianello si è fatto portavoce il sindaco di Cori, Mauro De Lillis. Il paese infatti, poco meno di 2500 abitanti, è una frazione di Cori, comune della provincia di Latina.
Il Sindaco ha inviato un comunicato stampa in cui ha espresso il suo disappunto e quello della comunità del piccolo paese da lui amministrato.
Nell’esprimere apprezzamento per il lavoro d’inchiesta di Formigli e Nerazzini, il sindaco di Cori ha però espresso delusione per le parole, definite “un po’ crude”, con le quali è stato definito Giulianello.
Ha dunque voluto ricordare come Giulianello sia in realtà un paese ricco di storia, cultura e tesori naturalistici, quali il suo pittoresco lago.
Ecco il testo integrale del comunicato.
“Lunedì scorso abbiamo assistito con interesse al programma ‘100 minuti’, andato in onda su La7, e ne abbiamo apprezzato la capacità di fare inchiesta, trovando conferma della professionalità di giornalisti quali Corrado Formigli e Alberto Nerazzini.
Tuttavia nel parlare di Giulianello, frazione del nostro Comune, si è usata un’espressione spiacevole come “sputo di paese”. La comunità se ne è risentita. Vari cittadini durante la settimana hanno protestato fino a chiedere al sindaco di far sentire la sua voce. Raccolgo, dunque, le lamentele della comunità di Giulianello che si è sentita toccata dalle parole forse un po’ crude del giornalista.
Come primo cittadino mi sento di ricordare che, pur essendo un piccolo centro, Giulianello racchiude in sé tesori naturalistici – come il Monumento Naturale del Lago di Giulianello, un pezzo di Toscana inserito nel territorio del Lazio – e culturali – come il caratteristico ‘Canto della Passione’, cui si sono interessati i più grandi esperti di linguistica ed etnomusicologia e illustri cultori della musica popolare come Giovanna Marini e Ambrogio Sparagna, custodito nel Centre Pompidou di Parigi, come una delle testimonianze più rare e preziose della musica contadina.
A ciò si aggiunga il fatto che i cittadini di Giulianello hanno collaborato con i Carabinieri nelle attività di indagine dell’operazione “Alba Bianca”, finalizzate a liberare il territorio dal pericoloso giro di affari criminali incentrato sullo spaccio di droghe.
Parliamo di una comunità sana, di persone per bene, che ha reagito e sta tutt’ora reagendo, insieme alle forze dell’ordine, a un fenomeno criminale che spaventa un po’ tutti.
Tanto si doveva.”
I tesori di Giulianello
Il sindaco Mauro De Lillis ha citato due tesori di Giulianello: il lago e il canto della passione.
Il lago di Giulianello è un piccolo specchio d’acqua che geograficamente si trova nel territorio di Giulianello, ma amministrativamente fa parte del territorio di Artena.
Il lago è di origine vulcanica, come i vicini laghi dei Colli Albani. È di forma sub-ellittica e misura circa un chilometro e mezzo di perimetro. La profondità dei fondali supera di poco i 10 metri.
Nel 2007, con decreto del presidente della Regione Lazio il lago e la zona circostante sono stati eretti a monumento naturale, al fine di salvaguardarlo e valorizzarne le particolarità.
Il Canto della Passione è considerato una delle testimonianze più rare e preziose della musica contadina.
È una preghiera cantata dalle Donne di Giulianello nella processione del venerdì santo. Si tratta di un canto antichissimo, tramandato di generazione in generazione. È stato oggetto di studio da parte di cultori di musica e tradizioni popolari, tanto che una copia del canto registrato negli anni Settanta si trova nel Centre Pompidou di Parigi.
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