Un progetto fortemente caldeggiato dalla Giunta Gualtieri che guida la città eterna.
Ciampino, la tenuta della Barbuta è salva, per ora
La notizia è stata diffusa dalla stessa Giunta di Roma Capitale guidata dal sindaco Roberto Gualtieri in quota PD. In particolare, da due assessori, per la precisione Alfonsi e Veloccia, con deleghe ad Ambiente ed Urbanistica.
Questi due assessori si sono scagliati con ferocia (anche a mezzo stampa) contro tale stop ministeriale ed hanno già preannunciato la volontà, loro personale e della Giunta Gualtieri, di opporsi a tale decisione e di chiedere una revisione di tale parere negativo.
Solo per la cronaca, è certamente utile ricordare che il comune di Ciampino è guidato sempre da una Giunta di centro-sinistra, a guida PD, con la sindaca Emanuela Colella in testa.
Stop del Ministero al trasloco degli autodemolitori
“Abbiamo accolto con stupore – hanno dichiarato in una nota stampa congiunta l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia – il parere negativo del Ministero della Cultura.
Sulla richiesta, avanzata da Roma Capitale, di deroga alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, per consentire la realizzazione di un impianto di economia circolare per il trattamento dei veicoli fuori uso in località La Barbuta.
Una proposta che ha avuto fin dall’inizio una complessa fase istruttoria, avviata con una ricerca di aree idonee su tutto il territorio di Roma Capitale che ha portato all’individuazione, come unica soluzione percorribile.
Dell’area di proprietà comunale che ha ospitato negli ultimi 25 anni prima un campo nomadi e poi un villaggio della solidarietà.
Un’area, lo ricordiamo, che è già stata pesantemente trasformata rispetto al suo assetto originario con strade, marciapiedi, asfalto e compromessa con i rifiuti, i container e le macerie che oggi sono visibili a chiunque.
La realizzazione in quel luogo di un impianto consentirebbe la gestione avanzata di una particolare tipologia di rifiuto, considerato speciale ai sensi del D.L. n.152/2006 sulla quale per altro Roma è indietro rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria.
“Barbuta? Area già compromessa”
Inoltre, utilizzare per un impianto un’area già compromessa renderebbe più semplice l’attività di bonifica dei luoghi, restituendo agli stessi una funzione di pubblica utilità a servizio della città.
L’attuazione di questo progetto avrebbe favorito indirettamente anche il recupero di altre aree di pregio della città, come il Parco di Centocelle, eliminando gli impianti degli autodemolitori per realizzare anche a Roma – come accade in tutte le altre grandi città italiane – una struttura industriale innovativa, totalmente sicura e senza inquinamento.
“Le considerazioni della Giunta Gualtieri”
Sulla base di queste considerazioni, stiamo predisponendo una nota da inviare alla Soprintendente Dott.ssa Porro, con la quale puntiamo a riaprire l’interlocuzione e ottenere la revisione del parere, che non può non destare sorpresa quando definisce questa area di eccezionale interesse paesaggistico, senza valutarne a pieno l’attuale stato di compromissione e trasformazione.
Se così non dovesse essere, ci aspettiamo che il Ministero sia pronto a intervenire direttamente o a mettere a disposizione dell’Amministrazione di Roma Capitale le ingenti risorse necessarie ad effettuare le bonifiche e i ripristini ambientali necessari per risollevare una delle aree maggiormente degradate di tutto il territorio di Roma”.
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