Aprilia, via Giustiniano, famosa per le buche
Siamo ad Aprilia in un quartiere costruito intorno alla fine degli anni ’70 che presenta un gran numero di palazzoni da 8 o più piani. Un quartiere denominato inizialmente “Zona Canebi” che già in fase di costruzione presenta gravi problemi. Ci sono fallimenti che portano società e privati in tribunale (alcune cause durano ancora oggi). Ma quello che interessa a noi in questa storia sono le strade.
L’area, denominata oggi Quartiere Agroverde, è percorsa da numerose vie, molte portano nomi di imperatori romani. Così è per via Giustiniano, una strada che unisce via De Gasperi e via Aldo Moro, due grosse arterie di scorrimento del centro cittadino di Aprilia.
La strada nel tempo è diventata piuttosto importante visto che oggi è sede del Poliambulatorio ASL LT1, degli uffici del Comune di Aprilia, e della Caserma della Compagnia dei Carabinieri.
La particolarità che mostra fin dagli anni ’70 questa strada, lunga poco più di 700 metri, è che si riempie sempre di buche. Prima l’asfalto inizia a mostrare le classiche screpolature, denominate ‘a ragnatela’ o anche ‘a pelle di coccodrillo’. Quindi cominciano a staccarsi grossi sassi di asfalto e di conseguenza arrivano le buche.
Né le continue toppe e nemmeno le riasfaltature risolvo il problema per decenni. Basta un po’ di pioggia e anche l’asfalto appena steso ricomincia il suo ciclo distruttivo.
Probabilmente a causa del fondo stradale non ben preparato o delle caratteristiche geomorfologiche del terreno, la strada è sempre un continuo campo di battaglia.
L’intervento ‘miracoloso’
Nel giugno del 2016, documentato anche da un articolo de Il Caffè (leggi l’articolo del 2016 “Ad Aprilia arriva l’asfalto “intelligente”: sperimentazione in via Giustiniano“), il Comune di Aprilia decide di sperimentare una soluzione innovativa nel tratto di via Giustiniano compreso tra via dei Bersaglieri e via Tiberio, in pratica tra l’Asl e i Carabinieri.
Prima di stendere come al solito l’ennesima lingua di asfalto, che sarebbe durata intatta solo pochi mesi, viene posata una guaina speciale. In realtà non è nulla di strabiliante, visto che tale soluzione era stata già testata con successo per il Grande Raccordo Anulare di Roma.
Quello che di strabiliante si pensava allora avesse era che sarebbe dovuta arrivare ad una durata di almeno 2 anni senza dover intervenire con nessuna manutenzione.
Con un certo scetticismo concludemmo il nostro articolo del 2016 con uno “Staremo a vedere!”.
Ebbene oggi siamo a giugno del 2024, a 8 anni dall’esperimento, e quel tratto di via Giustiniano non ha mai richiesto alcuna manutenzione.
Chi la percorre oggi, può vedere sì i segni dell’usura, come qualche avvallamento o un accenno alle famose “ragnatele” dell’asfalto, ma nei punti dove è stata stesa la guaina non si è mai creata una buca, non si è mai dovuti intervenire nemmeno con una palata d’asfalto.
L’asfalto ‘intelligente’. Perché non l’adottano?
Lo chiamano, con un po’ di ironia, “asfalto intelligente“. Forse ad indicare che l’amministratore che si fa convincere ad usarlo sia un po’ più intelligente di chi invece lo ignora?
Nell’intervento su via Giustiniano del 2016 i costi sono stati un po’ meno del doppio, rispetto ad una normale asfaltatura. Stendere il normale asfalto è costato 7 euro al metro quadrato, aggiungere la guaina speciale altri 6 euro al metro quadrato.
Ma a fronte di questa spesa i vantaggi che si sono evidenziati sono stati davvero enormi.
Senza più buche il Comune di Aprilia ha risparmiato 8 anni di interventi di manutenzione e continue riasfaltature che sarebbero sicuramente occorse. I cittadini hanno potuto godere per tutti questi anni di una strada liscia come un tavolo da biliardo, più sicura e senza più quelle trappole dovute alle buche che apparivano improvvisamente e continuamente.
E probabilmente in questi 8 anni la tecnologia ha ancor più migliorato questa soluzione, magari abbassando pure i costi.
A conti fatti tutti ci guadagnano. Ma allora, perché Aprilia non applica questa soluzione almeno sugli altri tratti di strada notoriamente più problematici?
Perché non lo fanno tutti gli altri Comuni?
E aggiungerei, provocatoriamente: perché non ci sono amministratori intelligenti?