L’accusa è di comportamenti persecutori che stavano rendendo la vita impossibile alla giovane amministratrice comunale e mettendo in luce una “condotta molesta, minacciosa, aggressiva ed ingiuriosa”.
Il processo inizierà presso il Tribunale di Velletri il 12 novembre davanti al giudice Bonfantini.
Ieri al Tribunale Penale si è tenuta l’udienza preliminare. Il Giudice ha riscontrato la presenza di elementi probatori per mandare a processo il 45enne. La vice sindaco, assistita dall’avvocato Tiziana Fiorini, è stata ammessa come parte civile.
«Si auspica – ha sottolineato il vicesindaco Lucia Anna Estero – la costituzione di parte civile del Comune di Ardea e della Regione Lazio, affinché tali costituzioni siano da monito per la difesa dei diritti della donna a maggior ragione quando è impegnata nei ruoli istituzionali amministrativi».
Da quasi un anno la vita della giovane amministratrice comunale è stata condizionata dalle condotte dell’uomo: non è concepibile che una donna debba essere costretta a cambiare le proprie abitudini, limitando anche la sua attività di rappresentanza politica, perché oggetto di stalking.
Ecco perché la costituzione di parte civile del Comune sarebbe un segnale fondamentale per tutte le donne».
Ardea, la vita ‘blindata’ della vicesindaco
In precedenza lo scorso dicembre a D.G.F., queste le iniziali dell’imputato, era stato imposto il divieto di avvicinamento alla vicesindaco di Ardea.
Il 45enne era già stato coinvolto in precedenza in una situazione di violenza contro un dipendente pubblico del Comune.
Le molestie e le minacce si sarebbero intensificate negli ultimi mesi del 2023. La vicesindaco ha dovuto addirittura chiedere un accompagnamento costante per preservare la propria sicurezza quando si trova fuori casa.
L’uomo, secondo il provvedimento, deve mantenere una distanza di almeno 300 metri dai luoghi frequentati dalla vicesindaco e non può in alcun modo mettersi in contatto con lei.
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