Latina dunque ci riprova, dopo il progetto di alcuni anni fa, sotterrato a causa delle polemiche sia politiche che da parte dei cittadini.
Il percorso della futura Metro di Latina
Già è stato definito in linea di massima il nuovo percorso: niente più su via Epitaffio, ma in strada della Chiesuola, meno complessa dal punto di vista di incroci e semafori, meno espropri da fare.
I binari passerebbero lungo l’Appia, per poi raggiungere borgo Piave – dove dovrebbe sorgere il futuro nuovo ospedale Goretti – e terminare la corsa alle autolinee.
Niente prolungamento al mare, ma un circuito a semiluna, sicuramente più lungo rispetto alla linea retta Latina-Latina Scalo, ma meno problematica.
I tecnici hanno presentato il nuovo percorso durante una riunione di maggioranza tra i consiglieri di centrodestra che amministrano latina, centrodestra che da vent’anni insegue il sogno della metropolitana di superficie a Latina.
Ricordiamo che all’epoca del precedente progetto le polemiche furono infiammate, anche perché alcuni tecnici mostrarono l’impossibilità che aveva il mezzo di operare su un percorso che prevedeva anche curve quasi a 90 gradi!
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Latina-Latina scalo, il mistero degli 80 milioni di euro
Il capitolo soldi è ancora un terreno minato. Ci sarebbero già 80 milioni di finanziamenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, relativi al precedente progetto della metro: servono altri 70 milioni per arrivare alla cifra di 150 milioni di euro, stimata per realizzare binari, stazioni e quant’altro.
Sono 80 milioni di euro del Cipe destinati a Latina e sono a tutti gli effetti ancora inseriti nei più importanti documenti di bilancio dell’ente.
“La precedente amministrazione – spiega il capogruppo di Lbc Dario Bellini – aveva intercettato ulteriori 400mila euro destinati appunto alla revisione della vecchia progettualità per creare un’infrastruttura di collegamento alternativa”.
A maggio c’era stata una interrogazione sull’argomento, nella quale Lbc chiedeva “un aggiornamento visto che l’unico atto prodotto sul tema è stato il cambio del Rup. Dalle parole dell’assessore Di Cocco si evince invece non solo che la redazione del progetto è ancora al di là da venire, ma che il Comune sembra fare riferimento a una nuova linea di finanziamento ministeriale”, spiega ancora Bellini.
“A questo punto non possiamo che domandarci se questi 80 milioni di euro vincolati per Latina esistono ancora o se questo sia un altro finanziamento perso a causa dell’inerzia dell’amministrazione Celentano. Se così fosse, sarebbe gravissimo. E altrettanto grave è che l’assessore Di Cocco non sappia che un progetto di questa portata debba essere sottoposto alla più ampia condivisione possibile delle forze politiche e della cittadinanza, altro che approvazione solo di Giunta come ha risposto nell’odierna interrogazione”.
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