La controversia politica e giudiziaria riguardante il piano edile (denominato Cartabrutta) si arricchisce infatti di un nuovo, ennesimo capitolo.
Grottaferrata, nuovi edifici per 500 abitanti
I 35 nuovi edifici dovrebbero occupare un’area ampia quasi 80mila metri quadri, l’equivalente di circa 3 campi da calcio di serie A, situata nei pressi di via Marinetti e via Quattrucci.
Il progetto di lottizzazione, presentato dal consorzio “Cartabrutta“, prevede la costruzione di oltre 37mila metri cubi di edifici residenziali, destinati a ospitare più di 500 nuovi abitanti, forse 600.
Tuttavia la zona soffre già di gravi problemi di viabilità e carenze nei servizi essenziali, un aspetto che ha generato forti critiche fin dall’inizio.
In parole povere, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha concesso al commissario che sta gestendo il progetto una proroga di 180 giorni per concludere il complesso iter tecnico-burocratico legato all’avvio dei lavori.
Un piano mai votato da alcun sindaco
Questo nuovo rinvio posticipa ulteriormente l’inizio dell’intervento edilizio, approvato inizialmente nel 2014 dal Commissario Prefettizio, e che da anni è al centro di accese polemiche politiche e legali.
La prima proposta di intervento risale al 2004, ma venne bocciata dalla Giunta comunale dell’epoca, guidata dal sindaco Mori, che nel dicembre del 2012 respinse la richiesta, citando le problematiche urbanistiche e la pressione infrastrutturale già esistente.
Tuttavia, nell’aprile 2014, il Commissario Prefettizio nominato per la gestione del Comune durante il periodo di vacanza amministrativa diede il via libera al piano, scatenando un’ondata di proteste.
La nomina di un commissario
La decisione del Commissario provocò un acceso dibattito politico, con tutte le forze politiche, da destra a sinistra, schierate contro la cosiddetta “cementificazione selvaggia”.
Il timore principale era l’impatto che un intervento edilizio di tale portata avrebbe avuto su un’area già fragile dal punto di vista urbanistico.
Nonostante le critiche, il progetto è andato avanti, ma ha incontrato diversi ostacoli sul piano legale e amministrativo, rallentando significativamente il suo sviluppo.
I problemi per la realizzazione
Già nel 2018, il TAR del Lazio si pronunciò sul ricorso presentato dal consorzio Cartabrutta, ordinando al Comune di Grottaferrata di concludere le fasi necessarie all’approvazione definitiva del piano.
Tuttavia, a causa di varie incongruenze tecniche e di problemi legati alla realizzazione delle opere pubbliche previste, il processo è rimasto bloccato per anni.
Tra le criticità emerse, la mancanza di documentazione sul potenziamento infrastrutturale, in particolare per quanto riguarda il collegamento tra Via del Seminario e Via Rocca di Papa, ha impedito di procedere.
Di fronte a questi ostacoli, il TAR ha nominato un Commissario ad acta, incaricato di sbloccare la situazione e garantire l’esecuzione della sentenza.
Nel corso degli anni, sono state emesse diverse ordinanze di proroga, mentre il Comune di Grottaferrata e il consorzio hanno continuato a lavorare per risolvere le problematiche tecniche.
I giudici danno altro tempo al commissario
Nell’ultima udienza, tenutasi il 23 settembre 2024, il TAR ha accolto la richiesta del Commissario ad acta di prorogare ulteriormente i termini per la conclusione del procedimento di 180 giorni.
La proroga si è resa necessaria per completare le verifiche tecniche e procedere con la stipula della convenzione urbanistica, necessaria per dare ufficialmente avvio ai lavori di costruzione.
Con questa nuova decisione, il Tribunale ha dunque confermato il rinvio, fissando come termine ultimo per la conclusione dell’iter la fine di marzo 2025.
Fino a quel momento, la zona di Grottaferrata interessata dal progetto rimarrà in sospeso, alimentando ulteriormente il dibattito politico e sociale sulla gestione urbanistica del territorio.
Questa vicenda, che ormai si trascina da oltre vent’anni, sembra dunque destinata a prolungarsi ancora, mentre restano vive le preoccupazioni dei cittadini e delle forze politiche locali sul futuro della città.
Leggi anche: A Grottaferrata i fuochi d’artificio saranno silenziosi