A dichiararlo è stato perito nel processo contro i vertici di Ecoambiente che indicano il terreno di via Monfalcone come non idoneo alla realizzazione di una discarica.
In quel luogo, in sostanza, la discarica non ci doveva stare per le caratteristiche e per la conformazione del terreno.
“Da anni diciamo che quel territorio deve essere bonificato e oggi questa verità ancora più scottante ci dà la conferma che la discarica ha fortemente impattato sull’equilibrio ambientale del luogo”, spiega la segretaria del movimento Lbc Elettra Ortu La Barbera.
C’è chi vorrebbe riaprire la discarica
“Alla luce di ciò che sappiamo da anni e alla luce di quanto emerso adesso – continua la segretaria – ci chiediamo se i consiglieri di maggioranza, che proprio in consiglio comunale hanno dichiarato che quella discarica doveva restare aperta per continuare a conferire i rifiuti, abbiano davvero a cuore la salute dei cittadini e quella del territorio”.
“Chi propone questa tesi ha contezza di quello che è accaduto o semplicemente non ha interesse? Da anni Lbc chiede di tenere alta l’attenzione su Montello e, accanto a partiti, associazioni ambientaliste e comitati civici, ribadisce la necessità di ristori economici per la cittadinanza e di un nuovo sviluppo per quell’area”.
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“Attenzionare la popolazione”
Ma non solo. “Proprio perché ora sappiamo con certezza che le caratteristiche del terreno non erano idonee alla costruzione di una discarica, continueremo a chiedere di riaprire lo studio Eras e di attenzionare dal punto di vista sanitario la popolazione residente in quel territorio. Altro tema è quello delle responsabilità di Ecoambiente – conclude Ortu La Barbera – che ha avuto un ruolo diretto nella gestione di questa discarica e che deve rispondere dei danni ambientali arrecati”.