Il malcontento si è velocemente diffuso anche sui social e, tra gli oltre centinaia di commenti dei cittadini indignati, è più volte saltato fuori il nome della Ilsap, un’azienda specializzata nella produzione oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel da impiegare nelle industrie farmaceutiche, chimiche, alimentari, cosmetiche e nella produzione di energia elettrica.
Il processo di produzione parte dalla lavorazione di grassi animali ed olii vegetali giunti a fine ciclo di utilizzo o frutto di processi di raccolta e smaltimento.
La filiera del Gruppo Martena comprende gli impianti di Lamezia Terme e Latina. La sede di Latina, sita in Strada Capograssa, nei pressi di Borgo San Michele, è attiva da decenni nel settore della raccolta e dello smaltimento di residui organici.
Ed era proprio di animali morti la puzza che ha invaso Latina negli ultimi giorni, avvertibile in zona Lido, Piccarello, Nascosa, Nuova Latina, Isonzo, finanche allo Scalo. Da qui le ipotesi di collegamento con la Ilsap che si sono diffuse sul web.
La risposta della Ilsap di Latina
In relazione a questo problema, siamo riusciti a prendere contatti con l’azienda.
La società ha gentilmente accettato di parlare, dichiarando che responsabile del nauseante olezzo degli ultimi giorni è stata la rottura di un motoriduttore che ha costretto ad un fermo produttivo improvviso.
Si tratta di macchinari di ultima generazione, attivi 7 giorni su 7, 24h su 24h.
Il componente meccanico, essenziale per la lavorazione dei residui organici, è stato prontamente sostituito. Tuttavia, le carcasse hanno stanziato più del dovuto in loco, diffondendo il puzzo stomachevole avvertito dai cittadini.
La Ilsap ha porto le sue scuse, assicurando che la situazione, in termini di “fetore”, fosse già rientrata.
I cittadini si tappano il naso, ma non la bocca
I cittadini di Borgo San Michele in particolare, non sono rimasti in silenzio. Da numerose testimonianze è emerso che le circostanze disagiate in cui si ritrovano per via dello stabilimento siano un po’ troppo frequenti.
Secondo quando dichiarato da alcuni cittadini si tratta di una condizione che da anni li costringe, in determinati periodi dell’anno, a chiudersi in casa, con porte e finestre serrate, a causa dell’aria irrespirabile.
Una situazione che desta preoccupazione soprattutto da un punto di vista sanitario. Le istanze non hanno tardato a raggiungere il Comune di Latina che ha deciso di presentare un esposto all’ARPA e alla ASL.
L’esposto del Comune di Latina
Il Comune di Latina ha scelto di agire formalmente contro il problema, presentando un esposto ad ARPA Lazio e alla ASL di Latina, dopo aver avviato un confronto con i responsabili della Ilsap che hanno riferito che la causa del fetore è da ricondurre a un guasto ai filtri utilizzati per limitare le emissioni odorigene.
L’azienda ha già assicurato di aver avviato i lavori di riparazione.
Il Comune si trova impossibilitato ad intervenire direttamente. Le autorità comunali, infatti, non possono emettere provvedimenti immediati senza una verifica ufficiale da parte degli enti competenti, incaricati di effettuare controlli tecnici e accertare l’esistenza di una situazione che possa costituire un rischio per la salute pubblica o l’ambiente.
Attraverso l’esposto, il Comune chiede di intervenire per verificare la conformità degli impianti della Ilsap alle normative vigenti e accertare eventuali violazioni.
Solo nel caso in cui ARPA e ASL accertino l’esistenza di un reale e ricorrente problema legato alle emissioni, il Comune potrà adottare provvedimenti formali, come un’ordinanza che imponga all’azienda di adottare misure correttive più efficaci.
Fino ad allora, i cittadini dovranno continuare a convivere con il potenziale problema, in attesa di risposte concrete dalle autorità competenti.
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