I volontari hanno sottoscritto il relativo patto di collaborazione il 31 luglio scorso. Il parco viene restituito al quartiere e a tutta la cittadinanza di Latina dopo lunghi mesi di stallo.
Lo sforzo dei volontari è stato fondamentale per dipanare una situazione complessa che coinvolgeva quattro diversi uffici del Comune: Patrimonio, Lavori Pubblici, Decoro e Ambiente.
Il girovagare tra uffici comunali
La signora Lucia Pellecchia, prima firmataria del patto, racconta:
«Io e Marco siamo stati contattati, attraverso il progetto Mediazione Sociale, i primi di giugno. Abbiamo dato disponibilità a sottoscrivere il patto per riaprire i cancelli e permettere a bambini, ragazzi ed anziani di tornare a frequentare il parco».
«I miei figli sono cresciuti lì. Sono quaranta anni che questo polmone verde allieta la vita del quartiere, e sono così tante le persone che sollecitano l’apertura che ho accettato volentieri l’impegno.
Inizialmente è sembrato semplice. Ci avevano assegnato un funzionario referente ai patti di collaborazione che faceva da tramite con l’amministrazione. Poi ci viene detto che quel referente si occuperà solo della pratica, dalla richiesta alla firma. E così, una volta firmato il patto, è iniziato il girovagare tra i diversi uffici. Non sono stata in grado di districarmi e ho chiamato in soccorso Oriana».
Gli uffici non parlano tra loro
Oriana Ciaccio, quale volontaria per questo e altri patti di collaborazione, ci dice:
«Il periodo delle ferie d’agosto ha di certo rallentato il meccanismo amministrativo. Ma di fondo abbiamo constatato la difficoltà di comunicazione tra i diversi uffici, la mancanza cronica di personale operativo e amministrativo, l’impossibilità per il personale di svolgere lo straordinario perché sopraffatti dall’ordinario».
«Abbiamo pensato che i cittadini non potevano più aspettare, considerato che il parco è stato sfalciato, la siepe ribassata e un albero caduto a causa del maltempo prontamente rimosso.
Apriremo, nonostante non ci siano state consegnate le chiavi dei cancelli pedonali, entreremo dal carraio di via Roccagorga. Chiuderemo al tramonto anziché alle 20.30, poiché non funziona l’illuminazione in quanto siamo in attesa che venga allacciata l’energia elettrica. Effettueremo noi volontari delle opere di piccola manutenzione e che ancora mancano».
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«Serve la collaborazione di tutti»
Marco, volontario del patto, lancia un appello:
«Abbiamo bisogno del sostegno di tutto il quartiere per far rivivere e proteggere il parco, il primo passo per tutti coloro che hanno a cuore la riapertura».
Da pochi giorni il gruppo di volontari si è allargato. Francesco ci dice:
«La responsabilità e la cura del parco è di ogni singolo cittadino. Speriamo che tutti si attengano alle buone pratiche: usare le strutture con cura, gettare i rifiuti nei cestini, rimuovere le deiezioni dei cani e tenere il cane al guinzaglio, evitare di buttare a terra i mozziconi di sigarette. Sono questi i semplici gesti per salvaguardare il parco. Per il bene di questo prezioso spazio verde seguiamo le regole e invitiamo gli altri a fare lo stesso».