Lo ha affermato la deputata leghista Giovanna Miele firmataria della mozione.
Il documento è sul tavolo della Commissione Cultura e ha sollevato qualche polemica tra le forze di sinistra che temono «un’operazione nostalgica» rispetto al Ventennio fascista.
Sull’iter della risoluzione, Miele ha spiegato: «Spero che sia votata la prossima settimana o entro ottobre».
E ha aggiunto:
«Al di là di idee e strumentalizzazioni politiche, la mozione nasce dal fatto che la peculiarità di Latina non è nelle origini fasciste, ma nella sua architettura razionalista.
È una delle poche città in Italia ad avere edifici di quello stile, quindi l’obiettivo è valorizzare quella sua peculiarità come si dovrebbe fare per tante città italiane».
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Da sinistra: «Riabilita il fascismo»
Duro attacco da parte della deputata del Pd, Laura Boldrini:
«Siamo davanti un tentativo di riscrivere la storia e di nobilitare il fascismo e a questo non potremo mai prestarci. Altro che Gianfranco Fini quando definì il fascismo ‘il male assoluto’. Per me la risoluzione della Lega su Latina è del tutto inopportuna.
Piuttosto credo che l’architettura di Latina debba restare lì come monito rispetto a quello che è stato il fascismo e che per me non fece nulla di buono.
Non lo fece a Matteotti, né a Gramsci lasciandolo in carcere, non lo fece alla comunità ebraica e ai popoli colonizzati in Africa.
Ribadisco: è un tentativo di riabilitare il fascismo con l’adagio che ‘ha fatto anche qualcosa di buono’. Questo preoccupa molto».
La deputata Elisabetta Piccolotti di Avs intravede una «fissazione della destra di governo per il Ventennio».