Il Comune ha chiuso in questi giorni un’officina meccanica in uno dei capannoni realizzati sui famosi terreni gravati da uso civico e quindi formalmente di proprietà del Comune.
Il motivo è sempre lo stesso: manca il certificato di agibilità, impossibile da ottenere visto che il terreno su cui si trova l’autofficina non è urbanisticamente individuato come “commerciale”, ma come agricolo.
Manca il certificato di agibilità
Come si legge nell’ordinanza di chiusura, lo scorso 8 giugno il Comando di Polizia Locale, a seguito di sopralluogo ispettivo presso l’attività commerciale/artigianale di autoriparatore meccanico e gommista, ha richiesto al Servizio Suap l’esito dell’istruttoria in merito alla Scia di apertura dell’attività in questione.
“Considerato che in data 21 settembre, il Comando di Polizia Locale – Ufficio Attività Produttive e Demanio a seguito del sopralluogo ispettivo presso l’attività commerciale/artigianale di autoriparatore meccanico e gommista, hanno accertato l’assenza del certificato di agibilità”.
“L’agibilità è un requisito necessario per l’utilizzo di qualsiasi locale, ed è presupposto rispetto a qualsiasi ulteriore autorizzazione, licenza o atto abilitativo riferito all’esercizio di una specifica attività nel locale stesso”, precisa il Comune, che ha quindi valutato “la necessità di adottare i conseguenti provvedimenti in relazione all’attività esercitata in assenza del certificato di agibilità dei locali”.
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La questione della sanatoria ad Ardea
Il provvedimento segue quanto annunciato un mese fa dal sindaco di Ardea: sanatoria per chi ha presentato domanda di condono.
Per tutti gli altri sarà difficile riuscire a sistemare le carte.
“L’Amministrazione Comunale, oltre a intervenire alle Salzare con gli strumenti repressivi e con le demolizioni come già avvenuto e come ancora proseguirà, nei limiti delle disponibilità di bilancio, intende concludere e dare risposta a quanti hanno presentato domanda di condono edilizio ai sensi delle leggi vigenti, siano gli immobili da sanare capannoni, abitazioni o altro».
E per le nuove attività?