Manto stradale in malora, che con la pioggia si allaga, senza adeguata segnaletica su ampi tratti, cartelli inesistenti o illeggibili, oppure nuovi ma sovrapposti ad altri e quindi buoni più a confondere che a dare indicazioni. I guard rail spesso mancano anche in punti critici o sono non a norma e addirittura possono arrecare maggior pericolo perché divelti o accartocciati. E poi la visibilità lascia molto a desiderare, con interi tratti senza neanche un catarifrangente, corredati però di piantine che nel tempo sono diventati alberelli sulla carreggiata. Insomma, un continuo pericolo per i milioni di passaggi che ogni anno attraversano questa strada.
L’inchiesta penale ha preso le mosse dalla denuncia inoltrata lo scorso giugno dai cittadini dell’associazione “Basta sangue sulle strade Onlus”. «Laddove un buon amministratore non arriva, arriviamo noi con le denunce», affermano. Le insidie evidenziate dalla Onlus alla Procura sono quelle che abbiamo documentato più volte con le inchieste de il Caffè. Ora le immagini degli scandalosi segni di incuria e pericolosità sono sul tavolo del magistrato. I membri di “Basta sangue sulle strade” si sono messi sotto ed hanno realizzato essi stessi un corposo reportage fotografico e lo hanno inviato ai magistrati insieme alla denuncia querela. «A seguito di numerose segnalazioni effettuate alla nostra associazione da parte di coloro che tutti i giorni percorrono la S.R. 148 Pontina – spiegano ancora – abbiamo pensato di condurre un’indagine che potesse evidenziare le criticità, fornendo così a chi di dovere, strumenti utili alla sua messa in sicurezza».
Un’azione legale, la loro, giustificata dal fatto che «i pericoli evidenziati rappresentano uno stato di gravità assolutamente non trascurabile, da imputare all’incuria di chi sarebbe dovuto intervenire e che invece sembra ignorarla». Il dito dunque è puntato su coloro ai quali per legge è affidata la cura e la gestione della strada. La manutenzione ordinaria compete alle Province di Roma e Latina e quella straordinaria all’Astral Spa, l’azienda della Regione Lazio cui fanno capo tutte le strade regionali. Peccato che persino per mettere qualche cartello, come nel caso della segnaletica sugli pneumatici antineve, questi enti si rimpallino le incombenze scaricandosi reciprocamente le responsabilità. Troppo spesso, infatti, uno dice che l’intervento è di natura ordinaria, e l’altro risponde che invece è straordinario. E così, magari, nessuno interviene e la situazione non tempestivamente trattata peggiora. E così siamo arrivati all’attuale stato di insicurezza, mitigato da alcuni episodici interventi di rattoppo.
Ad occuparsi della viabilità e della sicurezza dovrebbero essere gli amministratori pubblici e gli enti preposti. Eppure, un’arteria strategica come la Pontina è l’emblema dell’incuria e dell’insicurezza, alle quali sono esposti ogni anno dai 7 milioni (a Latina) ai 21,3 milioni (presso Aprilia) fino ad oltre 25 milioni e mezzo di veicoli (Pomezia). Di più non possono fare – dicono come un disco rotto amministratori locali e Astral -, perché non ci sono soldi. Ci sono invece i fondi per gli stipendi dei 17 dirigenti Astral: un milione e 775mila euro netti, cioè per le buste paga che intascano pulite ogni mese. Lordi, con contributi e altri oneri, complessivamente costano ai contribuenti laziali 2 milioni e 339 milioni 755 euro l’anno.