Acque agitate dalle parti dell’istituto tecnico “Cesare Battisti”. Ad animare gli studenti è stato in particolare il mancato funzionamento dei riscaldamenti dell’edificio di via dei Lauri. Per questo motivo, gli scolari, dopo essersi riuniti in assemblea d’istituto hanno optato per una sospensione coatta delle attività didattiche che è durata dal 24 al 28 novembre. A spiegare la situazione è stata Giorgia Romagnoli, rappresentante degli studenti della storica scuola superiore veliterna: «Stiamo affrontando questa situazione ormai da due settimane – ha esordito la leader studentesca – Quest’estate i Vigili del Fuoco hanno fatto i sopralluoghi di routine e hanno riscontrato un problema di sicurezza nel locale della caldaia. E’ stato fatto, quindi, un progetto per spostarla – ha aggiunto Giorgia Romagnoli – e sono stati stanziati dei soldi, ma i lavori non sono mai partiti. Ad inizio novembre, la Città Metropolitana (ente a cui compete la manutenzione dell’edificio ndr.) ci ha fatto sapere che la scuola doveva chiudere durante lo svolgimento dei lavori. Questo avrebbe comportato, tuttavia, l’organizzazione di doppi turni con i ragazzi dell’altra sede, in via Parri. Il preside si è opposto ed è stata trovata una soluzione alternativa e momentanea, ovvero quella di montare una caldaia in affitto. Ora stiamo aspettando che avvenga tutto ciò. La tensione per tutta questa situazione – ha proseguito la rappresentante d’istituto – è molto alta sia da parte degli studenti, docenti e famiglie. Noi rappresentanti ci siamo mossi inizialmente chiedendo al dirigente scolastico la possibilità di continuare a fare lezione nella nostra sede per chi non volesse perdere ore importanti, ma dall’altro lato una giustificazione per chi invece avesse preferito rimanere a casa, a causa della temperatura all’interno dell’edificio. Questa richiesta ci è stata accordata ed è durata una settimana, anche in considerazione di promesse fatte dalla Città Metropolitana, poi non mantenute. Infine, per protesta, stanchi delle prese in giro, abbiamo deciso di bloccare le lezioni. Dirigente scolastico e sindaco sono al corrente della situazione, ma non possono fare nulla. L’unica possibilità che rimane è andare a Roma con studenti, famiglie e docenti». Interessati alla vicenda sono circa 500 studenti che seguono i corsi per l’indirizzo “amministrazione, finanza e marketing” e “promozione commerciale e pubblicitaria”.
07/12/2016