Secondo quanto si legge nella delibera con cui dispone l’invio degli atti alla Procura Generale della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica «l’affidamento del servizio di scolarizzazione dei minori Rom, Sinti e Caminanti residenti nei villaggi attrezzati e nei campi non attrezzati di Roma Capitale, nel periodo settembre 2005-agosto 2015, presenta profili di anomalia e di criticità». In particolare, secondo i dati riportati, il costo per mandare i nomadi a scuola è di 2.280.960 l’anno, ma uno su due non frequenterebbe le lezioni. Appare, dunque, che sono stati spesi ingenti fondi pubblici per interventi che si sono rilevati inefficaci. Nella relazione compaiono anche anomalie nei confronti delle cooperative: viene riscontrata l’assenza di rotazione tra operatori economici e l’utilizzo sistematico di procedure negoziate senza pubblicazione del bando di gara.