4 spettacoli e un mare di risate. Mai banali e conformisti, tornano a Roma gli spettacoli di Antonio Rezza, l’originalissimo artista adottivo di Nettuno, con l’inseparabile Flavia Mastrella, geniale allestitrice degli “habitat” in cui si muove l’attore con le sue facce assurde e la sua gestualità iperbolica. Una comicità graffiante, colorata e potente che mira alla pancia e percuote i sensi e che ha riscosso l’attenzione anche del pubblico e della tv russa ultimamente. Sul palco al fianco di Rezza, oltre a Giorgio Gerardi, un altro bravo teatrante del litorale, Ivan Bellavista di Lavinio.
Ora al teatro Vascello portano in scena il meglio della loro produzione teatrale: si parte l’11 dicembre con “Fotofinish” fino al 15. Sarà poi la volta di “Bahamut”, dal 17 al 22 dicembre, segutio da “7-14-21-28” dal 26 dicembre al 6 gennaio. Chiuderanno l’antologia con “Fratto X”, dal 7 al 19 gennaio. Fuori da schemi e codici estetici, le 4 saggiamente impertinenti performance da vero mattatore non deludono mai. Semmai colpiscono in profondità, con l’insolita capacità di non lasciare mai indifferenti.
«Facciamo l’Antologia degli ultimi quattro spettacoli, perché in un momento mai così disperato, ci sentiamo a nostro agio – spiegano Rezza e Mastrella -. Finalmente tutt’intorno c’è la stessa atmosfera priva di prospettive, che ci ha permesso di creare tanta allegria senza che ce ne fosse reale necessità. Facciamo l’Antologia perché con piglio irriducibile abbiamo costruito un esempio di arte indipendente. I compromessi sono vicini alla fine del loro percorso ed essere ammirati dai morti è motivo di vanto e di preoccupazione. Mai come ora il nostro linguaggio è attuale. Adesso sta a noi cambiare strada». Era ora: niente compromessi, né velleità pedagogiche. «Sono scambi di energia, non risolviamo quesiti, ma creiamo problemi – affonda Rezza con il Caffè – . Non c’è una morale da seguire nei nostri lavori, è come quando senti la musica: noi facciamo ritmo che non si percepisce attraverso il significato. La civiltà non è quello che è, quella che portiamo in teatro è una inciviltà che si ribella ai codici espressivi, naturalmente in contrapposizione con l’estetica moderna». Un “rito”, per dirla con Flavia Mastrella, all’insegna del movimento: «Noi comunichiamo un’atmosfera, un’emozione fatta di frammenti di quotidiano decontestualizzato, con forma, colore, linguaggio del corpo, luce: c’è una forte condivisione che coinvolge gli spettatori. Non siamo mai stati gli stessi, è una continua trasformazione, ogni volta è un rivoluzionamento. Lo spettacolo è comico e ridere mette in azione il senso critico, è un massaggio per la mente». Una buona idea in un tempo così vuotamente iperattivo e impaludato come quello attuale. Dall’11 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014, al Teatro Vascello in Via Giacinto Carini, 78 a Roma. Abbonamento antologia a tutti e quattro gli spettacoli 40 euro.
05/12/2013