Nel contempo, anche il consigliere regionale Pd Enrico Forte sta creando un canale di dialogo con l’assessore regionale all’urbanistica Michele Civita per capire il da farsi. «Quell’azienda c’è e non possiamo certo farla chiudere – spiega Giovannini –, ma dobbiamo garantire la vivibilità di quel territorio senza portare ulteriori disagi, cosa che accadrebbe in caso di ampliamento». La Regione ha già dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale, sottovalutando tuttavia degli aspetti fondamentali. Primo: la destinazione d’uso del terreno: agricola e in un tratto a destinazione industriale, ma solo temporanea e legata alla gestione dell’impianto. Secondo: sarebbe stata ignorata l’esistenza dell’agglomerato urbano che insiste intorno alla Rida. Ci sono centinaia di famiglie che abitano in quella zona e che non sono state tenute in considerazione.
Ancora: la Regione ritiene idonea la viabilità a servizio dell’impianto, peccato che menziona la via Appia e non via dei Cinque Archi, due strade in due comuni diversi e di diversa portata. Tutti aspetti che saranno valutati in sede di approvazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Ci sono, insomma, gli estremi per valutare il ricorso al tar. Il Consiglio Comunale si è anche impegnato a monitorare le emissioni di cattivi odori. L’Amministrazione aveva anche fatto sapere, nei giorni successivi al consiglio comunale, di aver preso appuntamento per il 4 dicembre con l’assessore regionale Civita per discutere della questione; appuntamento poi saltato.