LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI
“L’Osservatorio tecnico-scientifico sulla sicurezza e la legalità della regione Lazio, nel suo terzo rapporto su «Mafie nel Lazio» ha censito nel Lazio 92 organizzazioni criminali, rilevando che sulla capitale e nel territorio della provincia di Roma, incidono circa 76 clan, mentre sono 23 le organizzazioni dedite al narcotraffico”, si legge nell’interrogazione; “nella provincia di Roma sono significativamente presenti e con un ampio potenziale criminale, le mafie cosiddette «tradizionali » (’ndrangheta, camorra e cosa nostra), ma nel territorio della città metropolitana di Roma Capitale nel corso degli ultimissimi anni si sono fatte strada organizzazioni criminali di matrice straniera, in particolare di etnia nigeriana, albanese, cinese e georgiana”.
CASTELLI “ESPOSTI”
“La provincia sud di Roma, in particolar modo la zona dei Castelli Romani, per la sua vicinanza con le province di Latina e Frosinone e con la Capitale, risulta essere un territorio molto esposto, copie testimonia anche il rapporto svolto dall’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della regione Lazio e presentato con Libera a luglio 2016, dal quale si evince che la forza dei Casamonica e degli Spada si estende anche nell’area dei Castelli romani, in particolare a Ciampino, Albano, Lariano, Castel Gandolfo, Vermicino, Marino e Grottaferrata”, spiega ancora l’onorevole Silvestroni. “Inoltre, tra Rocca Priora, Ariccia, Genzano e Monte Porzio Catone si segnala la presenza radicata di esponenti delle famiglie Molè, della Piana di Gioia Tauro, e Mazzagatti, di Oppido Mamertina. Gli affari sono sempre gli stessi, a partire dal traffico di droga e poi estorsioni e usura, e i proventi sono poi riciclati anche in attività commerciali e imprenditoriali pulite; negli ultimi due anni nella zona dei Castelli si sono verificati frequenti atti intimidatori violenti e sparatorie”.
TROPPA SOTTOVALUTAZIONE
Silvestroni spiega come il “lassismo e la sottovalutazione di questo problema stanno generando nella popolazione il senso diffuso di una crescente insicurezza, con conseguenti risentimenti nei confronti dei troppi extracomunitari presenti, testimoniati anche dall’episodio dei migranti della nave «Diciotti» arrivati tutti a Rocca di Papa e poi scomparsi”. Per questo, oltre a chiedere conto della paventata chiusura del commissariato di Genzano, il parlamentare sollecita il ministro “se non ritenga opportuno adottare iniziative per potenziare gli organici dei presidi locali di polizia in modo da porli in grado di fronteggiare al meglio la situazione di insicurezza e disagio percepita dai cittadini”.