L’APEA, costituita da imprese del nostro territorio, consentirà il reimpiego degli scarti di lavorazione (es. potature, sansa, nocciolino, vinacce) per la produzione di biometano che verrà reimpiegato per i mezzi delle aziende costituenti l’APEA ed inoltre per i mezzi del Parco dei Castelli Romani, riducendone drasticamente l’impatto ambientale. Il biometano potrà, inoltre, essere immesso in rete contribuendo alla riduzione della CO2 prodotta dai veicoli circolanti nel nostro territorio.
A regime è prevista una produzione di biometano pari a 660.000 mc, con un potenziale risparmio di oltre 540 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), e riduzione di circa 1.300 ton di CO2.
I residui di lavorazione dell’impianto di produzione del biometano potranno essere riutilizzati come fertilizzanti nella coltivazione, mentre altri residui potrebbero essere impiegati per la produzione di materie bioplastiche, biodegradabili e compostabili.
“Con questo progetto il Parco dei Castelli Romani intende integrare la propria missione volta alla tutela ambientale – commenta il Presidente dell’Ente, Gianluigi Peduto – con lo sviluppo di un modello di agricoltura sostenibile a vantaggio dell’economia locale e dell’ecosistema. L’economia circolare rappresenta un modello di crescita sostenibile che vogliamo sostenere”.