PERSONALE FUORI CONTROLLO
Nel presentare il Bilancio 2013, Fucci non usa mezzi termini per illustrare la situazione del personale comunale: 15,2 milioni per pagare centinaia di dipendenti, 150 dei quali assunti con un concorso anomalo; i posti erano a tempo indeterminato, ma i contratti fatti firmare sono a termine e scadranno tra qualche mese. Inutile dire che non ci sono le condizioni per le stabilizzazioni. «Le assunzioni non sono state pianificate, tant’è che ci ritroviamo con 80 vigili urbani e solo tre macchine, una marea di amministrativi e pochissimi tecnici, addirittura un solo assistente sociale».
TRASPORTO SCOLASTICO: COSTA IL TRIPLO DI SIENA
Per permettere ai bambini di andare a scuola, il Comune spende ogni anno 2,1 milioni di euro. Siena, che ha la stessa estensione territoriale e la stessa popolazione di Pomezia, ne spende 600 mila. «I 26 pulmini quotidianamente percorrono complessivamente 3000 chilometri, quanto la distanza tra Pomezia e Mosca, o tra Reggio Calabria e Oslo», ironizza l’assessore Giovanni Mattias. «Questo perché non abbiamo un regolamento che disciplina il servizio». Obiettivo dell’amministrazione è rivedere i percorsi, creando punti di raccolta e indicendo una nuova gara d’appalto più vantaggiosa.
13 milioni per i rifiuti
Altra nota dolorosa, i rifiuti. La differenziata non arriva al 10%, per conferire in discarica l’immondizia si spendono annualmente 4 milioni, altri 9 costa il servizio di raccolta, lievitato in maniera incontrollata nel corso degli anni. E da quest’anno è stata introdotta la Tares: «Non ci siamo inventati nulla, è un obbligo di legge coprire il 100% dei servizi con la tassa, prima si arrivava all’80%. Purtroppo la Tares prevede aumenti generalizzati: noi abbiamo cercato di contenere, dove possibile, i costi a carico delle famiglie più bisognose».
Opere pubbliche: nessun libro dei sogni
«Sulle opere pubbliche, non illudiamoci: non abbiamo le capacità economiche per realizzarle – ammette il Sindaco -. Per il 2013 abbiamo ascritto solo i cantieri già avviati, per il 2014 le opere finanziate da altri Enti». Per la prima volta sono state inserite anche le alienazioni dei beni comunali: un passaggio obbligatorio per legge, ma anche necessario.
Evasione tributaria ancora alta
«Abbiamo sollecitato la concessionaria di sollecitare il pagamento di quanto è stato accertato come evasione, si calcola sui 70 milioni di euro. Nel bilancio 2013 siamo stati realistici, scrivendo solo 12 milioni perché sarà questo che riusciremo ad incassare», spiega il Sindaco. Gli fa eco l’assessore che si sta occupando di urbanistica, Veronica Filippone: «Abbiamo accertato 1,5 milioni di oneri concessori mai versati tra il 1999 e il 2006, continueremo a verificare anche la mancata realizzazione di opere a scomputo da parte dei costruttori. Il lavoro è ancora lungo, ma arriveremo alla fine».
“Stiamo pagando i fornitori”
Debiti fuori bilancio mai riconosciuti per 11 milioni di euro, tutti legati a sentenze passate in giudiucato, 96 milioni di debiti di parte corrente per i quali è stata chiesta una anticipazione alla Cassa Depositi e Prestiti. «Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a pagare tutti i fornitori fino al 31 dicembre 2012 – aggiunge l’assessore Emanuela Avesani –. Non solo: bloccando le delibere di pagamento a Innova e Pontina Ambiente (mensa scolastica e discarica, ndr) decisa dai commissari prefettizi, abbiamo potuto effettuare una nuova transazione che ci ha fatto risparmiare 4 milioni di interessi ed ulteriori 2,5 milioni sul debito vero e proprio». Inoltre, il bilancio è stato chiuso con la copertura di 3 milioni di euro di disavanzo pregresso e altri 3 milioni per il fondo svalutazione crediti: tutto sommato, un buon risultato.
3.000 euro di debito a testa
Considerando anche i mutui e prestiti per 96 milioni di euro, i crediti verso Aser per 54 milioni che non saranno mai riscossi, i debiti delle aziende speciali, si arriva ad un debito accertato di 187 milioni di euro. Suddividendo questa cifra per i circa 62 mila abitanti di Pomezia, neonati ed anziani compresi, si arriva ad un debito pro capite di 3016 euro. Un bambino appena nato ha, solo col suo Comune, questo macigno sul groppone.
Due strade: dissesto o risanamento
«Potevamo far finta di nulla, o porre in essere le azioni volte al risanamento. Abbiamo scelto questa seconda strada, ma dobbiamo capire a cosa ci porterà -, ammette Avesani -. Il nostro ente è riconosciuto dalla Corte dei Conti come “strutturalmente deficitario”: possiamo chiedere il dissesto finanziario e consegnare le chiavi del Comune a dei commissari che risaneranno in maniera drastica il bilancio, oppure avviare un piano di riequilibrio finanziario decennale, di concerto con Ministero e Corte dei Conti. Abbiamo già messo in atto gli strumenti previsti da questo Piano, ma decideremo nelle prossime settimane se sia questa la strada da intraprendere».
Chi ha sbagliato, pagherà
In conclusione, la strada è tutt’altro che in discesa per Pomezia. Una cosa è certa: «Vogliamo far emergere tutte le pratiche scorrette e le iniziative viziate da interessi diffusi da parte di alcuni soggetti”, ammonisce il sindaco. In soldoni: chi ha speculato attraverso il Comune pagherà di tasca sua.