Un tira e molla che va avanti da molto tempo, ma ora la corda pare si sia spezzata definitivamente. Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha bocciato la deliberazione approvata dal Consiglio Comunale di Sezze nel settembre 2011, con la quale dichiarava rescisso il contratto con la Dondi, la società di Rovigo che dal 1993 gestisce l’acqua a Sezze. Quell’atto non fu votato proprio da Area Democratica, cioè da Giovanni Zeppieri, Sergio Di Raimo, Giovanni Bernasconi, i quali, dopo uno scontro all’interno del PD, non si presentarono al Consiglio Comunale. Quella deliberazione passò comunque grazie anche ai voti di chi allora stava all’opposizione.
Ora la bocciatura di quell’atto dal Consiglio di Stato ha fatto riaffiorare tensioni mai sopite e altre nate di recente (il caso della farmacia comunale è solo l’ultimo di una lunga serie). Così, nei giorni scorsi, dopo che Giovanni Zeppieri non ha votato perché assente alla riunione di Giunta, il Bilancio di Previsione, Campoli non ha esitato a ritirargli le deleghe. E sembra senza aver consultato il partito. L’atto ora approderà in Consiglio Comunale ma rischia di non essere votato da molti consiglieri: da Area democratica, cioè da Bernasconi e Di Raimo, da alcuni consiglieri eletti nella lista Campoli e dalla minoranza. Una situazione che, prima del voto, verosimilmente sarà ricucita ma alla fine risulterà essere l’ennesima toppa ad un vestito ormai troppo sdrucito che finirà per strapparsi ancora.