VIRGINIA CHIMENTI
Di Virginia Chimenti, la sorella Claudia ha detto: «È come se avesse vissuto dieci vite». Figlia di papà Claudio, professore universitario a l’Aquila, e mamma Daniela, dentista di Corso Trieste, lo scopo di Virginia è stato fin da piccola quello di aiutare gli altri, e con questo obiettivo si è mossa, dopo il liceo scientifico Avogadro, costruendosi anno dopo anno una carriera d’eccellenza: laureata con lode in Economia internazionale alla Bocconi di Milano, in seguito aveva conseguito un master in studi orientali e africani all’Università Internazionale di Londra. Aveva collaborato con la Onlus italiana Twins International, che sviluppa progetti per sostenere i bambini orfani e nelle baraccopoli in Kenya. Non aveva mai abbandonato l’impegno come capo scout nelle comunità di Sant’Agnese e San Saturnino. Era su quel volo maledetto perché andava a partecipare a una conferenza dell’Onu sul clima in programma a Nairobi, per conto del World Food Programme per cui lavorava come funzionaria consulente budget officer. Parlando di lei sua sorella ha aggiunto: «È riuscita a fare ciò che voleva. Credeva molto nel significato del suo lavoro, e diceva sempre che un giorno avrebbe voluto fondare una onlus tutta sua in Africa. Virginia era giovane ma i suoi sogni erano immensi e lei non rimandava mai la sua felicità, questo è il suo grande insegnamento».
MARIA PILAR BUZZETTI
Virginia avrebbe dovuto partecipare alla conferenza Onu insieme alla sua collega al WFP, la trentenne Maria Pilar Buzzetti, anche lei romana, di Prati, al World Food Programme da quattro anni. Laureata prima a Roma Tre e poi specializzatasi alla Luiss in Relazioni internazionali con 110 e lode, aveva collaborato con Medici Senza Frontiere, ed era stata consulente per l’associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa. Dopo un master di preparazione alla carriera diplomatica aveva iniziato a lavorare nel WFP. Dopo la notizia della morte la sua famiglia si è ritirata nella riservatezza e nel silenzio della casa di via Germanico.
PAOLO DIECI
Ironia della sorte proprio davanti al palazzo dove abitava Maria Pilar sorge la sede del Cisp, Comitato Internazionale per lo sviluppo dei popoli, fondato nel 1983 da un’altra delle vittime, Paolo Dieci. Fondatore del Cisp, ora in 26 paesi, ed anche della Link 2007 cooperazione in rete, che raggruppa 14 ong italiane, docente in master di cooperazione internazionale e sviluppo a Pavia, Nairobi, Betlemme, Paolo Dieci era un punto di riferimento per la cooperazione internazionale in Italia. Padre di tre figli, Paolo avrebbe dovuto raggiungere via Nairobi la turbolenta Mogadiscio, in Somalia, le sue ultime parole sono state: «Vado in Somalia per non far sentire i nostri cooperanti soli in questa situazione difficile». Da un anno e mezzo lavorava anche per l’inserimento dei richiedenti asilo a Castelnuovo di Porto. «Insieme ai migranti – aveva scritto su fb – sta morendo la nostra società. Reagiamo con la forza della ragione e con umanità prima che sia troppo tardi». Tra le vittime anche Joanna Toole, Rosemary Mumbi e Djordje Vdovic, che lavoravano a Roma per la Fao e il WFP. Parole di cordoglio sono arrivate da parte di Virginia Raggi e Nicola Zingaretti.
Giacomo Meingati