A preoccupare sono le probabili ricadute negative sulla viabilità e la mancanza di una vera rete fognaria in grado di sopportare un incremento di 1.000 abitanti circa. «Questa viabilità di mille e passa abitanti si andrà a riversare sulle due strade, via del Tufello e via Campoleone Scalo, che già sopportano il traffico del posto. Non c’è adeguamento viario tra il carico che creerà questo nuovo quartiere e le vie di fuga dell’attuale» ha dichiarato in commissione Ornella Pistolesi (Rete dei cittadini).
Eppure, nonostante le critiche, il Sindaco spinge per accelerare l’approvazione definitiva del piano. «Rispetto a quel progetto noi abbiamo fatto già un miracolo – ha sentenziato Antonio Terra -, perché il proprietario dello stabilimento (la Colosseum s.r.l. ndr) potrebbe andare da solo escludendo le opere di compensazione. Dobbiamo chiudere questa vicenda, anche in relazione al fatto che il piano casa scade tra un anno e mezzo». In questa considerazione il Sindaco però omette un particolare fondamentale. Se la Colosseum s.r.l. decidesse di lasciar perdere il Piano Integrato ed usufruisse del Piano Casa, potrebbe sì convertire i capannoni dismessi in cubatura residenziale, ma la vedrebbe ridotta rispetto ai 97.000 metri cubi che ora le spettano.
Ha tentato una mediazione Luana Caporaso, rappresentante della lista Insieme per Aprilia e residente della borgata: «Perché chiedergli subito scuola, fogna, strada? Passerà del tempo prima che i privati ottengano i permessi per iniziare a costruire. Più avanti potrebbe essere il Comune a realizzare le fogne, magari con un finanziamento. Perché per quanto mi riguarda il progetto preoccupa molto per viabilità e fognature, che secondo me sono indispensabili». Ma dare il via libera ai lavori senza nessuna garanzia – da parte dei privati, tanto meno del Comune – di vedere realizzate quelle infrastrutture indispensabili per evitare che la nascita di un nuovo quartiere trasformi Campoleone in una borgata invivibile, non farebbe dormire sonni tranquilli ai residenti.