AMBIZIONI E PDL IN POLVERE
La corsa verso Bruxelles dell’inquilino numero uno di via Costa non è sicura, di più: blindata. Gli sponsor Cusani li ha cercati e trovati nei vertici nazionali del Pdl. Dunque prima ancora che si apra il mercato delle candidature in vista delle consultazioni elettorali, per Cusani l’affare è stato già chiuso.
GLI EX AN LONTANISSIMI
È difficile pensare che gli ex An si rassegnino a confluire nella nuova ma anche vecchia creatura berlusconiana. Alcuni di questi si sono già organizzati per tempo dando vita a Fratelli d’Italia, un partito che in provincia di Latina è riuscito ad imporsi in alcuni tra i principali Comuni – Latina, Terracina, Sabaudia – con nomi di rilievo del panorama politico pontino: il presidente del Consiglio comunale latinense Nicola Calandrini e il suo sindaco Giovanni Di Giorgi, il collega di Terracina Nicola Procaccini, l’assessore al bilancio del Comune di Latina e deputato Pasquale Maietta.
PROBLEMI”ˆDI”ˆLEADERSHIP
Dalle parti della ritrovata Forza Italia chi può fare la differenza, oltre a Cusani in viaggio per Bruxelles, è soltanto uno: il senatore e attuale coordinatore provinciale del Pdl, Claudio Fazzone. Al confronto tutti gli altri – i fratelli Tiero, i fratelli Di Matteo, Calvi, Nasso, Malvaso, Simeone, Zappalà, i Bianchi e così via – appaiono dei principianti, comunque politici con un peso elettorale, per quanto importante, circoscritto ad ambiti territoriali troppo ristretti. Dunque, dopo Fazzone, che pare sia in procinto di assumere un incarico a livello regionale nel partito, Forza Italia potrebbe avere seri problemi a trovare una leadership provinciale altrettanto forte. Nemmeno lo stesso Fazzone può rappresentare il rimedio. La riproposizione del senatore di Fondi sarebbe un’ammissione di debolezza fin troppo scoperta.
FORZA ITALIA HA PERSO SOSTANZA
Se così stanno le cose, la riesumazione di Forza Italia, che apparentemente viene presentato come un ritorno alle radici, una riscoperta dell’identità, rischia di mettere tutti all’esatto opposto: cioè un partito senza più anima e sostanza. Dunque, forse sì, Cusani ci ha visto bene: meglio una gita a Bruxelles in attesa che da queste parti si capisca dove il centrodestra voglia veramente andare.