O meglio, a non essere riportate sulle sue carte sono molte delle strade e delle aree verdi del quadrante, incastrate da trent’anni in un vicolo cieco amministrativo dal quale sembra impossibile tornare indietro.
I collaudi mancati
Una vicenda che si è fatta più complessa quando nel 2004 il Commissario Liquidatore dell’Ente Cooperativo Roma 70 (che trent’anni fa edificò gran parte del quartiere) sciolse la cooperativa senza che alcune strade e aree verdi fossero sottoposte ai collaudi da parte dei tecnici del Comune.
Operazione essenziale, senza la quale Roma Capitale è impossibilitata a prendere in carico le aree. Si tratta di strade utilizzate ogni giorno da migliaia di persone, attraversate anche da diverse linee di mezzi pubblici: Via Coppi, via del Calcio, Via Consolini, Via Guerra, Via dell’Automobilismo, Via Varsavia, parte di via Nuvolari, parte di via Ascari, parte di via Granai di Nerva, via Combi, Via Pozzo, Via Carnera, Largo Bacigalupo e Largo Don Gino Ceschelli.
Vie che non rientrano nella competenza dei Dipartimenti comunali e non possono quindi essere sottoposte a manutenzione ordinaria.
Infatti fino ad oggi per riasfaltare le strade e per manutenere i parchi è il Municipio VIII (e in alcuni casi il Comune) ad essere intervenuto in via straordinaria o in emergenza. Per non parlare delle potature, in molti casi pagate direttamente dai condomini della zona.
La Delibera in aula Giulio Cesare
Per cercare di far fronte a questa vicenda negli anni in municipio VIII sono stati protocollati e votati numerosi atti, tutti con l’intento di far prendere in carico queste aree dal Comune.
Da più di un anno è attiva una petizione online, avviata dalla consigliera del Pd, Antonella Melito, che ha raccolto diverse centinaia di firme.
Proprio sulla scia di questo interesse il 6 febbraio in Aula Giulio Cesare è arrivata una Delibera di Indirizzo (atto predisposto in municipio e poi presentato al voto in Comune) firmata dal consigliere del Pd Umberto Sposato.
L’esponente dem da anni si batte perché le aree vengano acquisite, così da dare ai cittadini di Roma 70 gli stessi diritti e servizi del resto della Capitale. Purtroppo l’atto non è stato votato dall’Aula e per l’acquisizione delle strade di Roma 70 ci sarà ancora da attendere.
Dal municipio VIII fanno sapere che il documento passerà ancora in commissione per approfondimenti e verrà trattato anche dal Dipartimento Patrimonio. Le perplessità sarebbero principalmente di natura tecnica e di bilancio, dato che alla presa in carico delle strade e del verde non può che corrispondere uno stanziamento di fondi per la manutenzione.
Nei prossimi mesi la questione potrebbe tornare sui banchi del Consiglio Comunale, magari questa volta sarà la presenza in Aula dei cittadini del quartiere a pesare sul voto, chiudendo finalmente una vicenda che si trascina da più di trent’anni.
Leonardo Mancini